Giro d'Italia 2023, 18a tappa: primo round sulle Dolomiti
Tappa frizzante con salite brevi ma molto ripide nel finale: sicuramente ci saranno punzecchiature tra i primi tre, forse qualcosa in più. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv
Siamo agli sgoccioli e chi vuole ribaltare la classifica dovrà per forza muoversi. A disposizione di questi arriva intanto una tappa relativamente breve (161 km) ma comunque impegnativa (circa 3500 metri di dislivello) che porta da Oderzo alla Val di Zoldo. Il primo tratto in montagna arriva dopo quasi 30 km con la dura salita della Crosetta (11.6 km al 7.1%, max 11%) e le successive ondulazioni dell'Altopiano del Cansiglio; 6 km di discesa ripida e tenica portano a Cornei dove inizia la seconda salita, abbastanza agevole, a Pieve d'Alpago (3.3 km al 5.5%). A fine discesa inizia il tratto pianeggiante di 30 km abbondanti che traghetto i corridori verso l'intensissimo finale. Apre le danze la salita al traguardo volante di Pieve di Cadore, nel complesso oltre 7 km con una media intorno al 5%, ma chiusa da una rampa di circa 500 metri all'11% che porta nel centro storico. Si respira per qualche km fino a Venas di Cadore, da cui si scende ripidamente per 1 km fino all'imbocco del punto chiave di questa tappa, ovvero la Forcella Cibiana (9.6 km al 7.8%): già nella prima parte si raggiunge una punta del 15%, poi la pendenza si stabilizza al 6/7% per alcuni km; un breve tratto quasi pianeggiante conduce agli ultimi tremendi 5.3 km che presentano una media del 9.3% e nuovamente punte fino al 15%. Dalla vetta mancano soltanto 26 km al traguardo, peraltro mai favorevoli ad eventuali inseguitori, motivo per cui questo potrebbe essere un ottimo punto per tentare un azzardo e recuperare terreno in classifica. L'ennesima discesa tecnica di questo Giro porta in Val di Zoldo; la strada torna subito a salire in modo abbordabile (2.8% di media) fino all'inizio formale della breve ma cattivissima salita di Coi (5.8 km al 9.7%, max 19%). Mancano a questo punto soli 5.2 km: i primi 2 km sono in discesa, poi alcune centinaia di metri pianeggianti portano all'ultima risalita verso il traguardo Palafavera (2.7 km al 6.4%, max 10%).
Fari puntati su…
Considerando che gli uomini di classifica si sono giocati il successo di tappa ieri, tutto lascia pensare che domani tocchi di nuovo ai fuggitivi. I nomi da elencare sarebbero tanti, qui proviamo come sempre ad esemplificarne alcuni. Innanzitutto stupisce che dall'inizio di questo Giro si sia gettato soltanto una volta in fuga uno scalatore come Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa) che peraltro si presentava al via di questo Giro con l'esplicita intenzione di ignorare la classifica generale e puntare ai successi parziali. Poi ovviamente riparte la lotta per la classifica dei GPM: la grossa novità è che Thibaut Pinot (Groupama - FDJ) è nuovamente scivolato indietro in classifica e forse potrebbe avere maggiore libertà di andare all'attacco e insidiare la maglia azzurra di Ben Healy (EF Education-EasyPost), atteso anche lui in fuga almeno un'altra volta nelle prossime due tappe. Sarebbe ancora in gioco anche Davide Bais (EOLO-Kometa) che si trova ad appena 20 punti dall'irlandese. D'altronde è una classifica ancora tutta da scrivere visto che in soli 2 giorni si supereranno ben 10 GPM, tra cui la Cima Coppi, con in palio quasi 300 punti da assegnare. Assieme ai nomi già detti potranno poi essercene alcuni dei tanti già visti in fuga negli ultimi giorni.
Tra gli uomini di classifica è lecito aspettarsi qualcosa, viste le pendenze molto arcigne delle ultime salite e il fatto che le medesime salite sono concentrate negli ultimi 35 km fa sì che non serva particolare coraggio per pensare di attaccare. La tipologia di ascese, unita alla distanza relativamente ridotta, potrebbe favorire un corridore esplosivo come Primož Roglič (Jumbo-Visma) che potrebbe provare a recupare il tempo perso sul Bondone, in vista del tappone di venerdì che gli si preannuncia sulla carta più avverso. Potrebbe avere interesse ad inventarsi qualcosa Eddie Dunbar (Team Jayco AlUla) ieri il più brillante in salita dei corridori fuori dal podio, anche se nel suo palmares un 5° posto sarebbe già più che sufficiente a nobilitarlo e potrebbe accontentarsi. Viceversa Damiano Caruso (Bahrain - Victorious) aveva promesso nei giorni scorsi di dare spettacolo per quanto possibile, sia per il suo divertimento che per quello degli spettatori, ma è evidente che per caratteristiche - essendo l'emblema del “ciclista diesel” - gli si addice molto di più il tappone di venerdì. Ovviamente niente esclude che negli ultimissimi km possano allungare gli stessi Geraint Thomas (INEOS Grenadiers) e João Almeida (UAE Team Emirates).
Giro d'Italia 2023, gli orari della diciottesima tappa
Il via ufficiale sarà dato alle 12:30, mentre l'arrivo è previsto tra le 16:50 e le 17:40. La tappa sarà trasmessa in tv sia dai canali in chiaro Rai (su Rai Sport dalle 11:35 alle 14:00, poi su Rai 2 dalle 14:00 alle 18:10), sia su Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 12:00 alle 17:45).