Eva,Marco Aurelio: il Cross azzurro suona la carica
I nostri più esperti rientrano e già vincono; i giovani si fanno valere tra Svizzera, Spagna e Belgio
Non vorremmo esagerare nell'ottimismo, ma sembra che il ciclocross in Italia sia molto vicino a una congiuntura felice. È molto presto per citare i fasti degli anni '90 e anche i bei momenti nei quali Franzoi, da professionista a tempo pieno, sfidava i belgi, ma sembra proprio che sia a livello maschile, che a livello femminile, i prossimi due mesi potrebbero risultare piuttosto proficui per i nostri colori. I "segnali" vengono da diverse parti, e non solo dall'Italia, fortunatamente: e probabilmente non è mai successo di avere lo stesso giorno 4 italiani a podio in 2 internazionali distinte, mentre in una terza in Belgio un'altra ancora si classificava quinta. Insomma, i prossimi appuntamenti, a cominciare dalla Coppa del Mondo, meriteranno un occhio attento.
Fontana torna dopo un anno sabbatico: vince a Gorizia
La prima notizia è il rientro di Marco Aurelio Fontana, dopo un anno sabbatico necessario a concentrarsi all'impegno olimpico della Mountain Bike. A Rio la sfortuna ha avuto la meglio, ma se non altro il milanese ha dimostrato nell'ultimo weekend di non aver perso brillantezza nel ciclocross. Il primo impegno sui "fettucciati" è stato a Faé di Oderzo il giorno dell'Immacolata: una gara ad alto livello internazionale, alla quale causa l'assenza prolungata dagli schermi partiva dalla coda. È riuscito comunque ad impegnarsi in una rimonta che lo ha portato al nono posto finale; altra storia a Gorizia, per la quarta tappa del Trofeo Selle Smp Mastercross. Qui il livello era più abbordabile e gli avversari più temibili erano Johnathan Page, Enrico Franzoi e il team della Forestale, di casa coi gemelli Braidot.
Dopo aver corso il primo giro in rimonta (partenza sempre dalle retrovie) Fontana, su un percorso che esaltava le doti dei biker, ha dato il meglio ingaggiando un testa a testa con Luca Braidot, che si è poi risolto a suo favore nel penultimo giro. A Fontana va il successo con 12" su Luca Braidot e 38" su Mirko Tabacchi e Daniele Braidot.
Mastercross al penultimo giro: sorprende la millenial Fede
Quella di Gorizia era la penultima tappa del Master Cross, che si concluderà in metà gennaio a Vittorio Veneto. Enrico Franzoi, che a Gorizia non ha brillato finendo sesto, continua a comandare con 96 punti, ma ha Luca Braidot a 83, Mirko Tabacchi a 79 e Jakob Dorigoni a 78: all'ultima prova i punteggi saranno moltiplicati per 1.5, quindi non è detta l'ultima, anche se la corrispondenza con la Coppa del Mondo potrebbe togliere di mezzo Braidot e Dorigoni.
Tra le donne, successo pronosticabile per Chiara Teocchi, praticamente in solitario sin dal primo giro; quello che sorprende è il risultato di Nicole Fede, capace di staccare Alessia Bulleri e battere Anna Oberparleiter nello sprint per il secondo posto, arrivando a 18" dalla Teocchi. Un gran risultato che fa il paio con la buona prova di Faé e che potrebbe proiettare l'atleta classe 2000 nel giro della nazionale. A livello di challenge, la Bulleri comanda a 109 contro i 100 della Teocchi e i 95 della svizzera Henzelin, e visto che la Teocchi non disdegnerà di essere a Zolder l'elbana sarebbe decisamente proiettata verso il bis, mentre la Fede ha sorpassato la Baroni tra le juniores. Tra gli juniores uomini ha trovato il successo Edoardo Xillo, al ritorno in una buona condizione da reduce della mononucleosi, mentre il leader Lorenzo Calloni ha vissuto una giornata sciagurata a causa di un incidente al 2° giro, concludendo in ventesima posizione; la sua leadership era comunque solida, ma all'ultima tappa non potrà permettersi un altro giro a vuoto.
EKZ: Lechner risponde presente, Bertolini sul podio
Quello di Fontana non è il solo rientro da registrare: c'è anche Eva Lechner, che dopo essersi spremuta a dovere nella scorsa stagione nel ciclocross, tentando la scalata alla Coppa del Mondo, quest'anno ha staccato un po' più a lungo, rientrando oggi a Eischenbach, per la quarta prova dell'EKZ Cross Tour, in Svizzera. Gara di livello modesto, certo, ma dominata, con l'unica avversaria di peso, Pavla Havlikova, distanziata di un minuto esatto: la rivedremo a Namur tra una settimana, dove avremo per la prima volta due azzurre in grado di competere per il successo. A proposito: Alice Arzuffi oggi era al Druivencross, internazionale fuori dai grandi circuiti ma comunque di un certo prestigio (tra gli uomini solita battaglia Van Der Poel - Van Aert, risolta a favore dell'olandese), e si è piazzata quinta, nella prova vinta da Sophie De Boer.
Più alto il livello della gara maschile, con lo svizzero Marcel Wildhaber dominatore assoluto, capace di staccare tutti già al secondo giro, e nuovo leader del challenge. Ma Gioele Bertolini, giunto terzo a 51" alle spalle del vincitore di Faè, Marcel Meisen, staccato di 39", è adesso secondo alla pari con lo stesso Meisen, staccato di 34 punti dal leader: la conclusione il 2 gennaio a Meilen.
Igorre: Colledani e Casasola ancora sul podio
L'excursus sui risultati dei crossisti italiani a livello internazionale si conclude in terra basca, dove i ragazzi del Trentino Cross - Selle Smp si sono messi in luce anche oggi nella tappa regina, quella di Igorre, sede di diverse prove di Coppa del Mondo. Ottima prova per Nadir Colledani, che stavolta ha avuto l'opportunità di giocarsi il successo fino all'ultimo, contro anche un mostro sacro come Lars Boom (quinto finale); la vittoria è però andata a un altro olandese, Stan Godrie, che ha bruciato allo sprint il dominatore del challenge Ismael Esteban e Colledani, reo di aver sbagliato la volata finale. Tra le donne domina ancora una volta Aida Nuno, Sara Casasola è ancora terza, stavolta a 52", e ovviamente migliore delle juniores.