Predazzo preda di Mühlberger, Pellizzari promette bene
L'austriaco della Movistar attacca insieme a Giulio Pellizzari e Torsten Træen sul secondo GPM di Passo Pramadiccio e, complice il disinteresse del gruppo maglia verde, batte in volata gli altri due
La quarta tappa del Tour of the Alps è lunga poco meno di 153 km e collega le località di Rovereto e Predazzo. Sono due i gpm da scalare, il primo dei quali è il Passo Sommo, vera e propria salita alpina di quasi 16 km al 7.3%. Visto che questa salita inizia dopo appena 5 km dalla partenza di Rovereto, la tappa può assumere un andamento preciso con i fuggitivi che riescono ad evadere subito dal gruppo oppure, e sarebbe senz’altro uno scenario più appassionante, le squadre dei big a darsele di santa ragione anche con attacchi dei loro capitani, per provare a isolare Tao Geoghegan Hart (Team INEOS Grenadiers), finora dominatore assoluto della breve corsa alpina.
Alla fine era una fuga di comprimari ad evadere dal gruppo sul predetto gpm del Passo Sommo. Dei 14 ciclisti facenti parte della fuga erano presenti ben quattro ciclisti della Movistar, ovvero Gregor Mühlberger, Antonio Pedrero, Oscar Rodriguez e Sergio Samitier. Gli altri otto erano Simon Carr e Stefan De Bod (EF Education EasyPost), Patrick Konrad (BORA Hansgrohe), Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën), Marco Frigo (Israel Premier Tech), Giulio Pellizzari ed Henok Mulubrhan (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Torstein Træen (Uno-X Pro Cycling), Damien Howson e Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling).
Le fasi decisive della tappa si sono avute sul secondo gpm del Passo Pramadiccio, quando i fuggitivi hanno annusato la possibilità di potersi giocare la vittoria una volta resisi conto che il ritmo del gruppo inseguitore non era tale da impensierirli, anche perché nessuno di loro preoccupava in classifica generale la maglia verde Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers).
Mühlberger, Pellizzari e Træen attaccavano nel tratto più duro della salita, lunga poco meno di 9 km, e riuscivano a mettere una decina di secondi di vantaggio sugli ex compagni di fuga. Nella successiva discesa i tre ciclisti di testa si davano cambi regolari ed aumentavano il vantaggio che raggiungeva i 40 secondi.
Nella volata finale sul traguardo di Predazzo, Mühlberger anticipava Træen e Pellizzari partendo lungo e riuscendo a resistere al ritorno della coppia alle sue spalle. Secondo si piazzava Træen mentre terzo era Pellizzari. Il primo drappello di inseguitori, giunto a 40 secondi di ritardo, era regolato da Konrad che anticipava De Bod. La top ten si completava, dal sesto al decimo posto, con Rodriguez, Frigo, Bouchard, Donovan e Pedrero. Il gruppo maglia verde giungeva infine a 3 minuti e 22 secondi di ritardo da Mühlberger, con Lorenzo Milesi (Team DSM) che transitava sulla linea del traguardo in undicesima posizione.
Alla soglia dei 30 anni Mühlberger arricchisce il suo bottino di successi – finora piuttosto scarno – con una bella vittoria di tappa, dopo averne già conquistate tre tra BinckBank Tour del 2018 e Sibiu Tour del 2020. In classifica generale resta tutto invariato con Hart che resta in maglia verde con 22 secondi di vantaggio su Hugh Carthy (EF Education EasyPost) e 28 secondi di vantaggio su Jack Haig (Bahrain Victorious).
Domani è in programma la quinta ed ultima tappa del TotA 2023. Si parte da Cavalese e si arriva a Brunico dopo 144.5 km. La fuga potrà avere immediatamente le sue chances visto che i primi 10 km si sale verso il primo gpm del Passo Lavazè con gli ultimi 3 km di scalata sempre in doppia cifra. Sarà ancora più impegnativa la seconda salita di giornata di Riomolino, a circa 20 km dalla conclusione: quasi 8 km all’8.2% ma con i primi 6 che sono un autentico muro con pendenze sempre costanti tra il 9 ed il 15%. Proprio qui i big di classifica spareranno le ultime cartucce ed Hart dovrà essere bravo a difendersi da eventuali attacchi per portare a casa il suo primo Tour of the Alps.