Tour of Istanbul, bis della TotalEnergies con Mathieu Burgaudeau
Il corridore francese stacca nel finale Romele e Klaris
Uno scatto secco per conquistare il traguardo di Şile e il primato in classifica: Mathieu Burgaudeau vince la seconda tappa del Tour of Istanbul, lasciandosi alle spalle un brillante Alessandro Romele e il danese Klaris.
7 uomini all'attacco per 2/3 di corsa
Il secondo capitolo del Tour of Istanbul (Şile-Şile, 130,3 km) è molto più insidioso di quanto non suggeriscano l'altimetria e il dislivello: più che i GPM di 3ª categoria - il primo al km 67, il secondo ai -25 dal traguardo - risaltano i continui saliscendi nel finale, particolarmente congeniali agli scattisti di professione.
Il classico andirivieni di scatti e controscatti al via s'interrompe dopo una decina di chilometri: prendono l'iniziativa il belga Gianni Marchand (Tarteletto-Isorex), il britannico Hamish Armitt (Novo Nordisk), il danese Mads Andersen (Airtox-Carl Ras), il kazako Vadim Pronskiy (Astana), il tedesco Lasse Reus (Bike Aid) e il turco Samet Bulut (Istanbul Büyükșehir Belediye). Poco più avanti, sopraggiunge sulla testa anche l'olandese Lars Quaedvlieg (Universe Cycling). I battistrada accumuleranno un vantaggio massimo di 3'45" (-98 km) sul gruppo della maglia arancione, capeggiato dai TotalEnergies.
Esaurito un tentativo di contrattacco promosso da Bulut, Marchand e Quaedvileg sul primo Gran Premio della Montagna, gli attaccanti procedono di comune accordo fino ai piedi dell'altra salita di 3ª categoria, su cui provano ancora ad avvantaggiarsi l'uomo della Isorex e il corridore di casa. La loro azione, però, è vanificata dalla poderosa accelerazione degli inseguitori, che piombano sugli ultimi superstiti della fuga poco prima di scollinare. Ancor prima del riaggancio, Astana e Total avevano già imposto una dura selezione in gruppo: non più di 25 corridori al comando della corsa.
Le ridotte forze in campo e le tante difficoltà disseminate nel finale non possono che agevolare i colpi di mano. Ipotesi confermata dai fatti: ai -18 dall'arrivo si muovono il belga Liam Slock (Lotto Dstny), il danese Magnus Bak Klaris (Airtox), il francese Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies) e gli italiani Luca Colnaghi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e Alessandro Romele (Astana). Il 21enne bresciano ribatte a una nuova accelerazione di Burgaudeau, che costringe invece alla resa Colnaghi e Slock. Dal canto suo, Klaris dovrà superarsi per rientrare sui primi: operazione riuscita a 2500 metri dal traguardo. Neppure il tempo di accordarsi, però, che il 25enne vandeano ha già piazzato la stoccata decisiva: 2° successo stagionale - il primo in assoluto fuori dai confini nazionali - per Burgaudeau, che si lascia alle spalle Romele e il danese della Airtox, entrambi attardati di 4". Ai piedi del podio l'altro italiano Davide Gabburo (VF Group), che precede l'ormai ex leader della generale, il francese Emilien Jeannière (TotalEnergies).
Burgaudeau - 3° nella tappa inaugurale di Çatalca - è anche il nuovo titolare della maglia arancione con 12" sul lombardo dell'Astana e 16" su Klaris.
Sabato l'arrivo in salita a Polonezköy
La quattro giorni turca proseguirà con la tappa-chiave per la classifica finale, da Beykoz a Polonezköy per complessivi 118,8 km. Due salite di 4ª categoria - posizionate al km 35,8 e al km 76 - prima di affrontare la rampa conclusiva di 2100 metri al 6,1% che, con tutta probabilità, designerà il vincitore della corsa.
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