Louise Sutherland in una delle sue avventure in giro per il mondo © Cool Bike Art
Cicloturismo

Le avventure di Louise Sutherland, storica cicloturista rivoluzionaria

Nata in Nuova Zelanda nel 1926, di professione infermiera, pedalò attraverso i cinque continenti in un viaggio solitario durato anni

12.11.2024 18:25

Abituata sin da giovane ad usare la bicicletta come mezzo di trasporto, iniziò a pedalare per centinaia di km per tornare a casa a trovare i genitori mentre frequentava il suo corso di studi in infermeria. I suoi viaggi intercontinentali la portarono in Europa, Asia, America del Nord e del Sud. Quest’anno ricorre il trentesimo anniversario della morte. 

Perché Louise Sutherland fu un'antesignana del cicloturismo

Durante i suoi viaggi per tornare a salutare la famiglia, Louise Sutherland si appassionò ai viaggi in bicicletta, che le consentivano di ammirare i luoghi attraversati e le davano un senso di sfida verso se stessa e la società. All’epoca, infatti, la bicicletta era per lo più uno dei principali mezzi di trasporto per gli spostamenti quotidiani, nonché per guadagnarsi da vivere. Anche qui in Italia i “meno giovani” ricordano certamente le caratteristiche figure che giravano in bici tra i paesi, con le loro attrezzature del mestiere: l’arrotino, l’ombrellaio, i venditori di articoli vari. Ed erano tutti uomini. La Sutherland, recatasi a Londra per motivi di lavoro, iniziò nel tempo libero a pedalare su una vecchia bici di fortuna al solo scopo di conoscere altre zone del Regno Unito, e di farlo in bicicletta. La passione poi ebbe la meglio: con poco bagaglio ed i documenti indispensabili, si spostò in Francia e da lì iniziò la sua grande avventura. 

Spinning The Globe il libro sulla storia di Louise Sutherland © Bronwen Wall
Spinning The Globe il libro sulla storia di Louise Sutherland © Bronwen Wall

Testarda e rivoluzionaria

Arrivò in Svizzera, Italia, Jugoslavia. Sempre da sola, malgrado i ripetuti avvisi circa i pericoli legati sia ai viaggi in sé, sia al fatto di spostarsi da sola come donna. Continuò il suo itinerario fermandosi ogni tanto in diversi ospedali per lavorare come infermiera e guadagnarsi i soldi per automantenersi. Si fermò qualche tempo a lavorare in ospedali israeliani, poi come bambinaia in Giordania. In Libano ed in Iraq ebbe problemi a viaggiare in quanto donna sola, ma riuscì ad arrivare sino al Golfo Persico da dove si imbarcò verso l’India. Rientrata a casa per motivi familiari, Louise Sutherland partì in seguito verso il Nordamerica e discese poi verso la foresta amazzonica, che attraversò per migliaia di km. Nel frattempo, le sue imprese iniziarono ad essere note e narrate in trasmissioni TV. Ciò le consentì di raccogliere fondi sia per continuare le sue esplorazioni sia per attività a favore delle popolazioni incontrate. 

L'eredità di Louise Sutherland 

A 30 anni dalla morte di Louise Sutherland, avvenuta nel dicembre 1994, il mondo è radicalmente cambiato. Ma la voglia di scoprire nuovi Paesi, la passione per la bicicletta, il senso di libertà e di sfida rimangono intatti nei cicloturisti di oggi. Così come in diverse agende istituzionali si trovano obiettivi già embrionalmente esistenti nel suo spirito: parità di genere, impegno per lo sviluppo, rispetto per la natura, fiducia fra i popoli. 

 

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