Ganna & Girls, il mattino ha l'oro in bocca
Partiti gli Europei su pista a Montichiari: il piemontese, Paternoster e quartetto subito a segno
In un mese di luglio che comincia a farsi davvero fitto per ciò che riguarda gli appuntamenti in programma, trova di nuovo spazio anche la pista con i campionati europei riservati alle categorie juniores e Under 23 che per questa edizione sono ospitati all'interno del velodromo Fassa Bortolo di Montichiari, in provincia di Brescia, che già nel 2010 era stato teatro dei mondiali juniores.
Comprensibile quindi la spasmodica attesa per le prestazioni degli atleti azzurri, che non ci hanno messo molto a calarsi nella parte dei grandi protagonisti: in questa prima giornata infatti l’Italia è riuscita a racimolare già tre medaglie d’oro, oltre ad una confortante conferma nella velocità a squadre femminile che è valsa la medaglia d’argento. Insomma meglio di così non si poteva cominciare e nelle prossime giornate c’è da scommettere che le soddisfazioni saranno ancora tante.
Filippo Ganna, ennesima conferma in una stagione da favola
Non stupisce quasi per nulla il fatto che la prima grande soddisfazione di giornata sia giunta dall'Inseguimento individuale dei ragazzi Under 23, in cui Filippo Ganna appariva come il favorito numero uno, in considerazione del titolo mondiale conquistato tra gli Élite nello scorso mese di marzo. In certi casi la pressione del risultato e del doverlo, per giunta, realizzarlo davanti al pubblico amico potrebbe farsi sentire ma l’atleta verbanese ha voluto mettere fin da subito le cose in chiaro: con il tempo di 4’14”746 si è aggiudicato agevolmente il miglior tempo nelle qualifiche, ritoccando anche il record italiano della specialità, e rifilando un distacco di circa 4 secondi al portoghese Ivo Oliveira, che ha invece fatto segnare 4’18”671 e si è così guadagnato la finale principale.
Logico quindi attendersi una finale senza grossi patemi per Ganna, che ha saputo spingere con la sua classica cadenza ed è così andato a prendersi il titolo europeo, abbassando ulteriormente il titolo italiano al tempo di 4’14”165. Occorre quindi aggiornare il palmares stagionale ottenuto dall'atleta piemontese, che ha mostrato una versatilità incredibile nel passare dai velodromi alla strada, dalle prove contro il tempo al pavé: titolo mondiale dell’inseguimento individuale, ora il titolo europeo, la Parigi-Roubaix Espoirs, il titolo italiano Under 23 a cronometro e infine il GP Laguna Porec, gara professionistica 1.2. Scusate se è poco insomma, in attesa del debutto a tutti gli effetti tra i professionisti che dovrebbe avvenire nella prossima stagione nelle file della Lampre. Ciò che però colpisce di questo ragazzo dalle indiscusse qualità e per il quale già dalle altre categorie giovanili si preconizzava un futuro luminosissimo, è la capacità di divenire sempre più un trascinatore per il nostro movimento, riportando un notevole interesse per una specialità come l’inseguimento e diventando anche un possibile riferimento futuro per le classiche del Nord dove da tempo si sta cercando quel corridore che possa tornare a vincere una delle monumento più ambite in assoluto come la Parigi-Roubaix.
Detto di Ganna non resta che annotare la medaglia d’argento di Ivo Oliveira (4’17”448 il suo tempo) mentre la medaglia di bronzo è andata al francese Thomas Denis che nella finalina è riuscito a sconfiggere il bielorusso Mikhail Shemetau che aveva fatto segnare il terzo tempo in qualifica mentre l’altro transalpino Corentin Ermenault, altro favorito per una possibile medaglia ha fallito di poco l’accesso alla finale per il bronzo. Per l’Italia è sceso in pista anche Simone Bevilacqua che ha fatto segnare il 25esimo tempo con 4’36”053.
Inseguimento da record per le ragazze Juniores, per la Paternoster oro anche nello Scratch
Successivamente è toccato al quartetto delle ragazze juniores scendere in pista per difendere il titolo europeo dell’Inseguimento a squadre conquistato un anno fa ad Atene e già dalle qualifiche del mattino si è capito come non ci fosse partita tra le azzurre ed il resto delle contendenti: Martina Stefani, Elisa Balsamo (unica atleta presente in quartetto anche lo scorso anno), Chiara Consonni e Letizia Paternoster hanno fatto segnare uno splendido 4’31”022 che ha già abbassato di quasi un secondo il record mondiale stabilito dalla Nuova Zelanda ai mondiali di Astana lo scorso anno e rifilando quasi 9 secondi di distacco al quartetto olandese che si è fermato a 4’39”844.
Solo un cataclisma quindi avrebbe potuto impedire la riconferma delle nostre, che nella finale hanno offerto una prova ancor più sensazionale: partito subito fortissimo, il trenino azzurro ha guadagnato in perfetta armonia progressivamente, fino ad andare a raggiungere il quartetto olandese (composto da Raaijmakers-Van Der Hulst-Van Haaften-Van Teeseling) e tirando poi dritto per tentare il nuovo assalto al record del mondo dopo aver già messo in cassaforte la riconferma europea. Anche in questo caso missione compiuta: il 4’29”234 a oltre 53 di media ha permesso immediatamente di ritoccare il record, con un tempo di oltre 4 secondi inferiore rispetto a quello fatto segnare nella finale dello scorso anno. Un risultato straordinario che non fa che confermare l’importanza della programmazione e del lavoro costante, volto alla ricerca del miglioramento in certe discipline. Del resto la meritata qualificazione olimpica del quartetto nella massima categoria è lo specchio di un lavoro iniziato per tempo e andando di pari passo con le innovazioni della disciplina. Inoltre le risultanze di questi europei costituiscono anche un ottimo test in vista dei campionati del mondo juniores su pista che si svolgeranno ad Aigle, in Svizzera, tra una decina di giorni. Tornando alla prova odierna, a completare il podio ci ha pensato la Gran Bretagna, che nella finale per il bronzo ha fatto segnare il tempo di 4’39”350 che le ha permesso al termine di una prova combattuta di prevalere sulla Polonia.
Abbiamo citato, tra le componenti del quartetto, il nome della trentina Letizia Paternoster, uno dei prospetti più interessanti che hanno debuttato in questa stagione tra le juniores dopo le numerosissime vittorie che ha saputo conseguire, un po’ in tutte le discipline, nelle altre categorie giovanile (non a caso si è meritata l’appellativo di “Mini Vos”). È stata lei la prescelta dal CT Dino Salvoldi per prendere parte nel pomeriggio alla prova dello Scratch, dove l’Italia avrebbe potuto schierare al via la campionessa del mondo in carica Elisa Balsamo, dirottata invece nelle altre prove in programma nelle giornate successive. La scelta ha pagato in pieno, dal momento che dopo una gara in perfetto controllo, la Paternoster è stata autrice di un finale eccezionale, in cui ha rimontato varie posizioni nell’ultimo giro per poi prodursi in un rush al fulmicotone che le ha permesso di bruciare proprio sul traguardo la portoghese Maria Martins e la polacca Wiktoria Pikulik. Anche in questo caso il risultato è una bella dimostrazione di continuità, visto che si tratta del quarto titolo continentale consecutivo ottenuto dalle nostre atlete, dopo i due titoli di Elena Bissolati del 2014 e 2015 e il titolo di Claudia Cretti del 2013.
Manzoni e Fidanza d’argento nella Velocità a squadre: una conferma importante
Oltre ai tre titoli europei conquistati, la giornata odierna ha però regalato all'Italia anche una bellissima medaglia d’argento nella Velocità a squadre delle donne juniores, dove erano in gara la piemontese Gloria Manzoni e la lombarda nonché figlia e sorella d’arte Martina Fidanza. Già in qualifica le azzurre, che nel corso della stagione hanno gareggiato anche più volte all'estero in importanti confronti internazionali su pista, hanno fatto segnare un buon tempo con 34”701, rivelatosi il secondo assoluto dopo il 34”569 delle olandesi Hetty Van De Wouw e Steffie Van Der Peet.
La finale non ha sovvertito il pronostico, con le tulipane che si sono prese il titolo europeo col tempo di 34”367 mentre le azzurre si sono fermate a 34”703. Resta comunque la soddisfazione per un risultato che conferma la bontà di un lavoro sul settore della velocità ripreso nelle ultime annate e che ha la necessità di essere prolungato anche nella massima categoria per non disperdere tutto il buono fatto finora. Di certo rispetto all'immobilismo precedente qualcosa si è ricominciato a fare e già questa è una buona notizia.
Gli altri risultati: gli azzurri sfiorano il bronzo nel quartetto juniores
Nel dare conto degli altri risultati del giorno non si può non partire dalla buona prova offerta dal quartetto azzurro dell’Inseguimento a squadre: Michele Gazzoli, Nicolò Gozzi, Moreno Marchetti e Stefano Oldani hanno infatti fatto segnare il quarto tempo in qualifica con 4’15”198, pagando però un gap già notevole alla Russia che ha fatto segnare il terzo tempo e che ha poi prevedibilmente fatto propria nello scontro diretto la medaglia di bronzo. Il titolo europeo è andato prevedibilmente alla Gran Bretagna (Hayter-Walls-Wood-Wright la composizione del quartetto) che in finale ha battuto la Polonia, divenuta ormai una bella certezza in determinate prove, col tempo di 4’04”142.
L'Inseguimento individuale Donne Under 23 ha premiato la polacca Justyna Kaczowska, già vincitrice del titolo tra le juniores lo scorso anno, che nella finale per l’oro ha prevalso sulla connazionale Daria Pikulik col tempo di 3’31”307 dopo aver fatto segnare il miglior tempo già nelle qualifiche. Bronzo per la bielorussa Ina Savenka che ha sconfitto la belga Lotte Kopecky mentre Francesca Pattaro, unica italiana al via della prova, ha concluso le qualifiche in settima posizione col tempo di 3’39”496. La Russia si è invece riconfermata campionessa d’Europa nella Velocità a squadre degli Juniores (Dmitriev-Nesterov-Rostov il terzetto vincente), avendo ragione in finale della Polonia col tempo di 45”571 mentre la Gran Bretagna ha conquistato il bronzo battendo la Germania nella finale per il terzo quarto posto. Fa piacere, anche qui, aver rivisto al via l’Italia con Paolo Castelli, Lorenzo Davini e Michael Minali, classificatisi in quinta posizione nelle qualifiche col tempo di 48”786. Infine lo Scratch degli juniores è stato vinto dal belga Jules Hesters, che ha conquistato il titolo europeo davanti al tedesco Luca Felix Happke e all'ucraino Oleksandr Krivich, in una prova contrassegnata purtroppo da una caduta che ha costretto al ritiro vari atleti, tra i quali anche il nipote d’arte Stefano Baffi, unico azzurro al via.
Domani è in programma la seconda giornata di gare, in cui le maggiori attenzioni saranno concentrate sulle prove dei quartetti maschile e femminile Under 23. Dopo lo splendido avvio di quest’oggi sperare in altri ottimi risultati è assolutamente lecito.