Paris-Nizzolo, una volata che vale tanto
Paris-Nice, spettacolo tra i ventagli: in volata il brianzolo della NTT regola Ackermann e Stuyven, un ottimo Nibali rimane davanti. Ritardo pesante per Alaphilippe e Quintana
Condizioni meteorologiche variabili hanno accompagnato i corridori nel corso della seconda frazione della Paris-Nice, la Chevreuse-Châlette sur Loing di 166.5 km. Tappa completamente piatta, che porta la carovana verso sud, entrando nella regione del Centre Val de la Loire. 133 gli atleti al via, ossia tutti quelli classificati ieri; tra i tre assenti figura il campione francese Warren Barguil (Team Arkéa-Samsic), messo fuori corsa per colpa di una scia prolungata.
La fuga di giornata si forma subito dopo lo sventolio della bandiera: a comporla due elementi delle Professional, ovvero sia lo spagnolo José Manuel Díaz (Nippo Delko Provence) e il francese Jonathan Hivert (Total Direct Energie), quest'ultimo già in avanscoperta ieri e leader della classifica degli scalatori. E questo è, infatti, l'obiettivo dell'esperto transalpino, che centra il proprio desiderio andando a transitare per primo nei tre gpm di terza categoria posizionati nella prima metà del percorso.
Il gruppo non va ad inseguirlo ma non lascia loro molto spazio, tanto che il vantaggio massimo della coppia è di poco superiore ai 3' attorno al km 40. A condurre dietro le operazioni è la Bora Hansgrohe del leader Schachmann, che tiene un ritmo blando ma costante. Ma davanti vanno persino meno di loro e, complice l'assenza di obiettivi da andare ad inseguire nonché di velleità di successo di tappa, il ricongiungimento giunge già a 61.8 km dal traguardo.
Una minima accelerazione dopo il riassorbimento provoca una momentanea frattura: una trentina di unità perde terreno, fra di loro meritano una citazione Niki Terpstra, Thomas De Gendt, Benoît Cosnefroy e il "solito" Richie Porte, uno che non manca mai l'occasione, Tuttavia, il tempo di un km, e tutti tornano assieme; l'unico momento di interesse nei minuti seguenti è il traguardo volante di Puiselet (km 116), con Sagan che funge da apripista per Maximilian Schachmann, il quale va a prendere i 3" di abbuono davanti a Sergio Higuita e al già citato tre volte iridato slovacco.
I continui cambi di direzione del tracciato portano il gruppo ad affrontare zone con diversa intensità di vento, tuttavia non c'è alcuna intenzione di tentare qualche azione. Questo sino ai meno 33 km quando la EF Pro Cycling con Sep Vanmarcke e la Trek-Segafredo con Mads Pedersen danno una netta accelerata, contribuendo a far rompere il gruppo in più tronconi. Danno quindi manforte anche Bora Hansgrohe, Groupama-FDJ e Team Sunweb, portando ad un'ottantina di unità la composizione del plotone - il principale assente è Caleb Ewan (Lotto Soudal).
Particolarmente sfortunato Julian Alaphilippe, che ai meno 29 km fora proprio mentre la battaglia è in atto; cambia bici, il francese della Deceuninck-Quick Step, ma il gruppo intanto ha guadagnato a dismisura. Una seguente frattura del gruppo di testa fa distanziare una ulteriore quindicina di atleti fra cui Sam Bennett (Deceuninck-Quick Step). Ma non è finita qui perché a 25 km dall'arrivo si verifica una caduta nel gruppo di testa: vanno giù in tre, con Nairo Quintana come nome di peso. Il capitano del Team Arkéa-Samsic si rialza e riceve la bici dal fratello Dayer; a scortare il colombiano è Diego Rosa, ma il plotone se n'è già andato.
Davanti restano in 35, con Groupama-FDJ e Trek-Segafredo particolarmente attive: davanti, infatti, ci sono sia Pinot che Nibali. Altri scalatori presenti nel gruppo buono sono Schachmann, Higuita e Bardet. Il ritardo del drappello con Alaphilippe e Quintana, nel frattempo andati a riunirsi, ammonta a 50" ai meno 15 km mentre a 30" viaggia un primo gruppo inseguitore con Benoot e Teuns trainato dai rispettivi compagni di squadra.
Pedersen e Kirsch per la Trek e Küng e Ladagnous per la Groupama lavorano a tutta; ma un nuovo frazionamento a 11 km dal termine provocato da Sagan, Schachmann e Pedersen seleziona ulteriormente il gruppetto. Davanti con i tre restano Nibali, Stuyven, Nizzolo, Politt, Neilands, Würtz Schmidt, Ackermann, Grossschartner, Higuita; beffati principalmente, dunque, Pinot, Bardet, Viviani e Matthews.
Il lavoro di un encomiabile Mads Pedersen termina ai meno 3 km, lasciando così Nibali e Schachmann a sacrificarsi come gregari per Stuyven e Ackermann per lo sprint. Si giunge così alla volata tra gli undici battistrada: parte lungo Ackermann, ma col vento contro non è una mossa saggia. Il più abile è Giacomo Nizzolo, che esce al momento giusto e va a superare in maniera netta la concorrenza andando a centrare un successo meritato e che lo ripaga di un eccellente avvio di stagione.
Alle spalle del brianzolo del NTT Pro Cycling si piazzano Pascal Ackermann (Bora Hansgrohe), Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Nils Politt (Israel Start-Up Nation), Sergio Higuita (EF Pro Cycling) e Mads Würtz Schmidt (Israel Start-Up Nation). Dal settimo in poi, ossia Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), il ritardo è di 3": completano la top ten Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe), Felix Grossschartner (Bora Hansgrohe) e Krists Neilands (Israel Start-Up Nation).
Ritardo di 18" per il primo gruppo inseguitore, con Max Walscheid a regolare Elia Viviani per la dodicesima piazza: presenti nel drappello anche Bardet, Konrad e Pinot. A 36" sono giunti Benoot, Teuns, Kangert e Woods mentre la coppia Alaphilippe e Quintana lascia sul piatto 1'25".
In classifica la maglia gialla rimane sulle spalle di Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe) che vanta 15" su Giacomo Nizzolo e 21" su Jasper Stuyven. Domani la corsa prosegue con la Châlette sur Loing-La Châtre di 212.5 km, con un probabile epilogo a ranghi compatti. A meno che il vento non si metta nuovamente in mezzo.