Io Capitana
Elisa Longo Borghini si impone in volata alla Ronde van Vlaanderen battendo Niewiadoma, dopo che la compagna Van Anrooij (terza) era stata a lungo davanti. Vos la prima delle battute, SD Worx giù dal podio
Sono passati nove anni dalla prima vittoria di Elisa Longo Borghini alla Ronde van Vlaanderen, un lasso di tempo più che sufficiente per cambiare la carriera di un'atleta. In mezzo sono arrivati tanti traguardi importanti in ogni tipo di scenario, nelle grandi classiche e nelle corse tappe, ma con una costante che doveva quasi necessariamente verificarsi per passare dal piazzamento di prestigio alla vittoria che definisce una carriera: arrivare da sola.
Era successo sempre alla Ronde nel 2015, quando ELB attaccò a 28 chilometri dal traguardo e vinse per distacco, o nei suoi due trionfi al Trofeo Binda (2013 e 2021), o col capolavoro di Roubaix di due anni fa. Questo Giro delle Fiandre (concediamoci l'italiano) è il trionfo di una nuova Longo Borghini, certamente migliorata negli anni nello spunto veloce, facendo fruttare così la classe e lo spirito da grande vincente che l'ha sempre accompagnata in carriera, fino a questa volata a tre a Oudenaarde.
Come alle Strade Bianche 2017 dal lato sbagliato della storia c'è Kasia Niewiadoma, ancora una volta da applausi ma senza gloria, mentre al fianco della campionessa italiana c'è una giovane compagna di squadra che nei prossimi anni si toglierà enormi soddisfazioni in queste corse durissime. Shirin van Anrooij è andata vicinissima anche alla vittoria in solitaria, prima di mettersi a disposizione per la volata finale, coronando una giornata indimenticabile per la Lidl-Trek, sempre più una superpotenza.
Le due avevano già lavorato benissimo insieme tra Omloop Het Nieuwsblad, Strade Bianche e Dwars door Vlaanderen, ma senza mai raccogliere una vittoria. Complice anche la giornata no di Lotte Kopecky, la Lidl ribalta la superiorità della SD Worx che era stata così inscalfibile nel 2023. Un anno tremendamente complicato anche per Elisa Longo Borghini, che dopo una sfilza di problemi di salute è tornata alla grandissima in questo avvio di stagione, rendendo questa vittoria ancora più carica di significato.
Ronde van Vlaanderen 2024, la cronaca della gara
Il primo evento significativo è già sul primo settore di pavé di Lange Munte, dopo appena una decina di caduta: una grossa caduta coinvolge diverse atlete di punta, e Lidl-Trek e SD Worx-Protime perdono subito una pedina importante a testa: costrette al ritiro infatti sia Marlen Reusser che Lizzie Deignan, insieme a Monica Greenwood (Team Coop-Repsol), che hanno subito le conseguenze peggiori. Coinvolta anche Lotte Kopecky, rientrata in gruppo dopo qualche chilometro.
Poco dopo si sgancia la prima vera fuga di giornata: all'attacco Justine Ghekiere (AG Insurance-Soudal Team), Gladys Verhulst (FDJ-Suez), Mieke Docx (Lotto Dstny), Josie Talbot (Cofidis) ed Elena Pirrone (Roland). A queste cinque provano ad accodarsi anche Josie Nelson (Team dsm-firmenich PostNL) e Camilla Rånes Bye (Team Coop-Repsol), che rimangono a lungo ad inseguire prima di essere riprese. Il gruppo concede anche più di tre minuti alle fuggitive, ma il distacco inizia a scendere rapidamente con l'arrivo dei primi muri, a cominciare dal Wolvenberg.
Ai -88 prova a uscire dal gruppo Anouska Koster (Uno-X Mobility), ripresa dopo qualche chilometro, ma dà inizio a una serie di tentativi di formare un gruppetto di contrattaccanti. Da segnalare anche una caduta di Elisa Longo Borghini, che scivola in una curva bagnata e deve risalire il gruppo sul Molenberg, mentre la SD Worx si occupa di controllare il gruppo con Christine Majerus e Mischa Bredewold.
Molto attiva in questa fase anche Alice Maria Arzuffi, che prova ad andarsene prima con Elise Jansen (VolkerWessels) e poi a insistere in solitaria, ma anche per l'italiana della Ceratizit-WNT non c'è molto spazio. Davanti nel frattempo sono rimaste solo Talbot, Pirrone, Verhulst e Ghekiere, con la belga che prova a staccare tutte sul Kapelleberg, ma ormai il gruppo è a pochissimi secondi.
Il Koppenberg cambia tutto
Ghekiere riesce comunque a resistere ancora con una qualche secondo fino ai piedi del Koppenberg, quando la corsa entra definitivamente nel vivo. Il muro più duro e sconnesso delle Fiandre ha già fatto parecchi danni nella corsa maschile, e col peggiorare delle condizioni meteo diventa uno spartiacque decisivo. Intorno alla quindicesima poszione una sbandata di Kim Le Court porta a una caduta di Chloe Dygert, e costringe chi è dietro a mettere il piede a terra. Kopecky era appena più avanti, ma poco dopo rimane anche lei intruppata insieme a Demi Vollering, facendo scappare un gruppo di otto: per la SD Worx c'è Lorena Wiebes, insieme a Marianne Vos (Team Visma Lease a Bike), la prima a scollinare il Koppenberg, Puck Pieterse (Fenix-Deceuninck), Elisa Longo Borghini (Lidl-Trek), Letizia Paternoster (Liv AlUla Jayco), Kasia Niewiadoma (Canyon//SRAM Racing) Silvia Persico e Karlijn Swinkels (UAE Team ADQ).
Dietro con Kopecky e Vollering ci sono anche Pfeiffer Georgi (Team dsm-firmenich PostNL), Léa Curinier (FDJ-Suez), ma soprattutto Shirin van Anrooij (Lidl-Trek) e Fem van Empel (Team Visma Lease a Bike), che non collaborano per favorire le compagne davanti. Il distacco è già di 35" sul Taaienberg, quando la campionessa del mondo inizia a mostrare qualche segno di sofferenza. Il resto del gruppo è ormai tagliato fuori a oltre un minuto, anche perché davanti la collaborazione è ottimale.
Il secondo gruppo riesce però a riavvicinarsi sulla spinta soprattutto di Vollering, mentre Curinier rimane tagliata fuori per un problema meccanico. Sull'Oude Kruisberg Kopecky salta di nuovo insieme a Van Empel e Georgi, mentre Vollering riesce invece a rientrare da sola, staccando anche Van Anrooij, ma davanti dopo un po' di indecisione un'accelerazione di Niewiadoma la ricaccia indietro. Longo Borghini rinforza l'azione della polacca, su cui vanno in difficoltà anche Swinkels e Paternoster.
Meglio in Trek che da sole
Il gruppo di testa si ricompatta però nel tratto interlocutorio che precede l'accoppiata finale, favorendo così il rientro non solo di Vollering, ma anche di Shirin van Anrooij. La classe 2002 della Lidl-Trek non perde nemmeno un secondo per andare a cogliere la sua grande occasione, e ai -21 riparte subito in elastico, mentre dietro ci si guarda. L'unica a seguirla è Swinkels, mentre il rallentamento dietro fa schizzare il distacco a quasi trenta secondi. A quel punto anche Pieterse prova ad anticipare il resto del gruppo, ma il vantaggio di Van Anrooij è già considerevole.
Dietro rientra addirittura il gruppetto di Kopecky, che si mette a disposizione di Vollering per cercare di contenere il distacco in vista dei muri. Van Anrooij passa indenne anche l'Oude Kwaremont, mentre Pieterse va a riprendere Swinkels e insegue a 15", con il gruppo tirato da Kopecky poco distante, ma senza più lo spauracchio Wiebes, staccata sul muro.
L'inseguimento di Pieterse si rivela tardivo sul Paterberg, quando viene ripresa da dietro. Le migliori sull'ultimo muro, breve ma ripidissimo, sono ancora Longo Borghini e Niewiadoma, che riescono a fare qualche metro di gap anche su Vollering e tutte le altre, e addirittura a raggiungere Van Anrooij, con la campionessa italiana che contribuisce a rientrare sulla compagna di squadra.
Le Lidl-Trek scelgono così di giocarsi la superiorità numerica in due su tre piuttosto che scommettere su altri dieci chilometri di solo di Van Anrooij, cercando di tenere distante le cinque all'inseguimento, dove Kopecky e Vos sono nettamente favorite per la volata, e anche Persico e Pieterse possono giocarsi ancora le loro chance. Il trio di testa collabora al massimo per mantenere un vantaggio di oltre venti secondi dentro gli ultimi cinque chilometri.
Dietro non ci sono abbastanza forze per completare l'inseguimento, e nell'ultimo la Lidl-Trek arriva nella miglior situazione possibile, scegliendo di giocarsi l'uno contro uno frontale con Niewiadoma, che tra le grandi favorite era l'unica battibile anche lo sprint. Van Anrooij raschia il fondo per trovare le ultime energie rimaste in fondo a una corsa egregia, lanciando la volata alla sua capitana. Longo Borghini si alza sui pedali al momento giusto, sceglie il centro della strada a differenza di Niewiadoma, che si sposta sulle transenne, infila la polacca e vince nettamente la volata sul traguardo di Oudenaarde, a nove anni dalla sua prima vittoria alla Ronde.
È festa doppia e più che meritata per la Lidl-Trek, che porta sul podio le sue due leader in mezzo a un altro amatissimo secondo posto di Kasia Niewiadoma, ancora a un passo dalla grande vittoria che le manca. Dietro si sprinta solo per il quarto posto, con Vos a precedere Kopecky, Pieterse e Persico. Nono posto per Paternoster a 1'40".