Sepp Kuss tra Jonas Vingegaard e Primoz Roglic sul podio finale della Vuelta a España 2023 © Jumbo-Visma
Professionisti

"Ho sofferto molto oggi, ancor più che sull'Angliru"

Le dichiarazioni di Sepp Kuss, Filippo Ganna, Kaden Groves e gli altri protagonisti dell'ultima tappa della Vuelta a España, vinta dal velocita australiano sul traguardo di Madrid

17.09.2023 21:00

Filippo Ganna: “Ho scherzato con Remco, ma mi ha preso sul serio”

“Penso che anche a Madrid abbiamo fatto una bella gara per il pubblico presente. Ho detto a Remco: ‘Possiamo provarci’ per scherzo, ma alla fine ha preso la cosa sul serio. Purtroppo non ho ottenuto una vittoria, sarebbe stato ancora meglio, ma è quello che è”. 

Kaden Groves: “La partenza anticipata di Remco è stata un vantaggio”

Remco era ancora una minaccia, quindi sapevo che voleva andarsene. Non per la maglia, ma per la tappa, quindi dovevo seguirlo e Planckaert mi ha aiutato a colmare il gap con lui. Il finale è stato interessante. Non volevo trascinare gli altri nell'ultimo chilometro. Ci siamo guardati, il gruppo è tornato sotto, ma ho trovato comunque qualcosa in più nello sprint. Anche il fatto che Evenepoel sia partito a 500 metri dall'arrivo per me è stato un grande vantaggio. È davvero speciale, devo ringraziare la squadra. Senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile. Questa vittoria, della tappa e della maglia, significa molto per me". 

Sepp Kuss: “Nonostante il successo finale alla Vuelta resto me stesso”

È stato incredibile, ora sono particolarmente felice. Avevo già la sensazione sarebbe successo tutto rapidamente, perché erano pronti ad attaccare all'inizio della tappa. Ho sofferto molto per questo, ancor più che sull'Angliru. Ma è bello finire così. Con questo successo finale resto me stesso. Mi ha cambiato la vita, ma lo aggiungo a tanti altri ricordi meravigliosi. Devo ancora capire, ci vorrà un po' di tempo. Stasera prima faremo una grande festa. La mia famiglia e i miei amici sono qui”. 

Remco Evenepoel: “Avevo le gambe piene, ma mi sono divertito”

“Volevo evitare il tradizionale sprint di gruppo? Alla fine mi è sembrato comunque un po' uno sprint vero. Avevamo un piano con Casper Pedersen, ma Klaas Lodewyck mi ha detto che sarei potuto partire se avessi visto un'opportunità e se un bel gruppo si fosse allontanato. Tuttavia negli ultimi 200 metri le mie gambe erano piene ed era difficile attaccare perché Kaden era abbastanza intelligente da starmi a ruota. Sapeva che avrei provato qualcos'altro. Ero nella posizione meno fortunata per partire e la mia partenza è stata forte, ma le gambe erano piene. Mi sono divertito e posso concludere questa Vuelta con un bel feeling. Ora mi riposerò per una settimana, un'ora o due di ciclismo al giorno. Poi ci sarà un altro blocco di allenamenti e presto arriverà il Lombardia. Dopo qualche giorno con la squadra, seguirà il Chrono des Nations e poi vacanze”.

Quale sport per le atlete transgender? Il ciclismo risponde così
Moschetti sorprende tutti a Isbergues, battuti Pedersen e Demare