Geraint Thomas è sicuro: "Pogačar è meglio di Eddy Merckx"
Lo scalatore britannico della INEOS Grenadiers ha parlato così di uno dei suoi rivali, rimanendo impressionato dalla continuità che mostra in tutta la stagione
Alla prova in linea dei Mondiali di Zurigo si presenta come uno dei principali favoriti per la conquista della maglia iridata, ma Tadej Pogačar finora si è comunque reso protagonista di una stagione di altissimo livello, che rimarrebbe tale anche nel caso in cui non dovesse arrivare la medaglia d'oro. Intanto nelle ultime ore a parlare dello sloveno ci ha pensato uno dei suoi rivali negli ultimi anni, Geraint Thomas.
Il britannico della INEOS Grenadiers, infatti, nell'ultima puntata del suo podcast ‘Watts Occurring’, si è soffermato sulla stagione del corridore dell'UAE Team Emirates, azzardando anche un paragone con Eddy Merckx. E lo ha spiegato soprattutto alla luce dei risultati conseguiti negli ultimi mesi dal fenomeno sloveno.
Geraint Thomas: “Pogačar è fantastico. È meglio di Merckx”
“Ha appena vinto Montreal e nel modo in cui l'ha vinta, non credo che nessuno abbia mai conquistato il successo così. Alle Strade Bianche ha attaccato a 80 km dal traguardo, ha dominato. È andato in Catalogna, ha vinto quattro tappe e la classifica generale. Ha vinto sei tappe al Tour de France e al Giro d'Italia, più la classifica generale. Poi si è preso una pausa e ha ripreso da dove aveva lasciato. È semplicemente fantastico. L'ho già detto, è meglio di Eddy Merckx. E lo sostengo! Certo, deve andare avanti così per qualche altro anno, ma non c'è motivo per cui non possa farlo”.
"È come se per uno sprinter, Mark Cavendish vincesse una tappa in Qatar e poi vincesse per tutto l'anno e conquistasse l'oro ai mondiali. È ovviamente una cosa positiva. In uno sprint però non devi essere fisicamente il migliore. Pogačar invece vince semplicemente staccando tutti. È di gran lunga il migliore in ogni gara che fa".
Luke Rowe: “Pogačar si prende gioco degli altri”
Anche Luke Rowe, co-conduttore del podcast, ha dato ragione all'amico e collega, nonostante qualche tempo fa la pensasse diversamente da lui: “La gente continua a dire che è bravo, ma non c'è mai stato un corridore come lui. È un talento generazionale. Sei mesi fa non ero d'accordo con te. Ma se continua così e continua a vincere in questo modo allora sì, perché no? Perché vince da gennaio ad ottobre. Vince le gare più importanti e le vince con stile. Si prende gioco degli altri. Sa scalare, sa fare cronometro, sa vincere una classica sul pavé”.