Tra i fuggitivi emozioni contrastanti, Philpsen prova a giustificarsi
Le dichiarazioni dopo la diciottesima tappa del Tour. Per Asgreen una vittoria che salva il Wolfpack; ai Lotto-Dstny riesce la tattica, ma non il finale. La maglia verde vuole smorzare i toni sul diverbio con Eenkhorn
Ecco le dichiarazioni post-gara di alcuni dei protagonisti di questa diciottesima tappa del Tour de France
Kasper Asgreen: “Una cronosquadre lunga 180 km, avremmo meritato tutti di vincere”
“La situazione della fuga non era ideale, avrei preferito avere 6 o 7 compagni d’avventura, ma anche di recente abbiamo visto piccoli gruppi beffare i velocisti. È stata una cronometro di squadra dall’inizio alla fine, non ce l’avrei mai fatta senza l’aiuto dei compagni d’avventura, tutti abbiamo fatto un eccellente e avremmo meritato di vincere. Per me questa vittoria significa molto, soprattutto dopo il periodo difficile che ho attraversato l’anno scorso, voglio dedicarla a tutte le persone che mi hanno aiutato e soprattutto a Dries Devenyns, che corre il suo ultimo Tour de France.”
Pascal Eenkhorn: “Campenaerts ha tirato senza che lo chiedessi, ma quando sei lì conta solo vincere”
“Quando sei là davanti, pensi solo alla vittoria, soprattutto dopo il lavoro che Campenaerts ha fatto per me. Nel finale non mi ha neppure chiesto cosa avremmo dovuto fare, ha semplicemente continuato a tirare. Io ho iniziato la volata a ruota di Asgreen, in posizione perfetta, ma poi non sono riuscito ad uscire e superarlo. È giusto che vinca il più forte, ma fa male.”
Victor Campenaerts: “Il gruppo non ha corso intelligentemente, la nostra tattica ha funzionato”
“Non ero preoccupato quando siamo partiti solo in 3, perché sapevo di essere in compagnia di grandi passisti, infatti abbiamo sempre mantenuto grande collaborazione. Credo che il gruppo non abbia corso con intelligenza, perché se mantieni un distacco di un solo minuto permetti a qualcuno da dietro di rientrare, ed infatti era esattamente la nostra tattica. Avrei voluto proseguire nel mio lavoro alla fine per lanciare al meglio Eenkhorn, invece sono arrivato un po’ corto.”
Jasper Philipsen: “Non volevo essere cattivo o arrogante con Eenkhorn”
“Non credo che abbiamo fatto male i calcoli, è stato fatto tutto il possibile, ma a quanto pare non eravamo abbastanza forti. Li abbiamo tenuti a 1 minuto per tutto il tempo, complimenti a loro per aver resistito. Ovviamente questa è un'occasione persa, ma se non avessi ancora vinto una tappa, adesso mi farebbe più male". Sul confronto con Eenkhorn la maglia verde dichiara: “Volevo che si arrivasse in volata ed avere 3 fuggitivi andava bene. Non volevo essere cattivo o arrogante. Ma non volevo altri corridori davanti."
Mattias Skjelmose: “In gruppo si voleva lasciare alla Alpecin la responsabilità dell’inseguimento”
“L’inseguimento è stato doloroso, credo che ci siamo resi conto un po’ in ritardo del momento in cui alzare ulteriormente la velocità. I fuggitivi non sono stati sottovalutati, semplicemente tutte le squadre conoscono la superiorità di Philipsen allo sprint, e lasciavano alla Alpecin la responsabilità dell’inseguimento, per poi sperare di trovarsi con più uomini nel finale.”
Julian Alaphilippe: “Vittoria importante per la squadra in un Tour difficile”
“Sono super-felice per Kasper e anche per tutta la squadra. Evidentemente è stato un Tour più difficile del previsto per noi, ci sitiamo provando da diversi giorni e finalmente oggi è andata bene. Nel finale ho creduto che la fuga potesse arrivare, perché in gruppo andavamo ad altissima velocità ma il distacco non calava.”