Si pensa già al 2025: il Giro d'Italia verso la Grande Partenza da Trieste
Vediamo insieme i dettagli della partenza friulana, il misterioso snodo abruzzese e le altre voci per il 2025, nonché le possibili Grandi Partenze delle prossime edizioni (Albania, Arabia Saudita e Malta)
Ebbene sì: il Giro d'Italia 2024 è appena finito, ma già si parla dell'edizione 2025 e noi non potevamo esimerci dal dire due paroline, anche se siamo ben lontani dal produrre il nostro consueto spoiler. La Corsa Rosa sarà presentata ad ottobre e come sempre noi cercheremo di darvi in anticipo la nostra bozza di percorso. Intanto i nostri lavori di ricerca sono entrati a pieno regime, un regime che è direttamente proporzionale alla quantità di anticipazioni uscite nel corso del Giro appena terminato, come sempre occasione di incontri e contrattazioni per le edizioni successive.
Grande Partenza da Trieste
La notizia più sostanziosa è ovviamente quella - tecnicamente non ufficiale - della Grande Partenza da Trieste lanciata pure da Beppe Conti nel corso dell'ultimo Processo alla tappa. Ma le testate locali ci hanno già regalato qualche dettaglio in più: l'intenzione è quella di correre una prima tappa in linea dal percorso intrigante intorno al capoluogo friulano, sulla stregua di quanto avvenuto a Torino quest'anno con grande successo tra gli appassionati. A seguire dovrebbe essere coinvolta Gorizia (insieme alla sorella oltreconfine Nova Gorica), forse abbinata ad una partenza da Cormons; se questo fosse vero la vicinanza delle due località farebbe pensare ad una cronometro, considerando che la tappa mossa in circuito ci sarebbe già stata il giorno precedente.
Più complicata è la formulazione del resto del percorso, non tanto per la mancanza di spunti, ipotesi e notizie affidabili, quanto perché una partenza così settentrionale pone non poche difficoltà. Da un lato ci sono valanghe di candidature dal vicino Veneto - le più gettonate sono una tappa dolomitica a Cortina in vista delle Olimpiadi e una cronometro sul Montello - con Zaia che promette fuochi d'artificio senza sbilanciarsi più di tanto e subito a nord è forte anche la richiesta di una tappa con sconfinamento in Austria, in particolare sul Wörthersee, che potrebbe coinvolgere anche la Slovenia. Molte di queste tappe potrebbe stare benissimo subito dopo il via da Trieste, ma chiaramente rallenterebbero fortemente la discesa verso sud che rischierebbe di non essere coinvolto quasi per niente.
L'idea lanciata da Beppe Conti è quella di un trasferimento in nave verso l'Abruzzo lasciando direttamente il Friuli, ma la cosa appare insolita da un lato e per certi versi anche controintuitiva visto che nel prime tappe dovrebbero tutte insistere nella zona di Trieste per poter essere vicini al porto. Però potrebbe avere un valore l'idea di un trasferimento precoce, pensando ad esempio alla Regione Sicilia che ha dichiarato di voler recuperare tanto il Giro di Sicilia quanto un transito della Corsa Rosa, nell'anno in cui peraltro Damiano Caruso dovrebbe prendervi parte per l'ultima volta. E allora si potrebbe andare subito in aereo in Trinacria, magari anche dall'aeroporto di Klagenfurt dopo la tappa austriaca.
Il coinvolgimento dell'Abruzzo da definire
Lasciando da parte queste ipotesi che sono poco più che speculazioni, proprio l'Abruzzo rappresenta uno dei punti chiave, non tanto perché si abbia la certezza che lo sia da un punto di vista tecnico, ma perché su questa regione sono in ballo più ipotesi, anche in ragione del florido rapporto tra l'amministrazione regionale e RCS Sport. Era uscita l'indiscrezione della possibilità di un finale sulle montagne abruzzesi per raggiungere Roma senza trasferimenti, notizia che poi ha rilanciato Cyclingnews in queste ore dopo che era finita nel dimenticatoio. In verità, proprio prima di questo rilancio, il nostro gruppo di ricerca iniziava ad abbandonare l'idea a fronte delle tantissime candidature sulle Alpi orientali e della prossimità con l'appuntamento delle Olimpiadi di Milano-Cortina: la tappa dolomitica a Cortina potrebbe essere perfettamente la 20a, dando il giusto risalto all'evento olimpico, nonché soddisfacendo nella giusta misura il presidente vento Zaia che, appunto, ha accennato a grandi cose in programma per il 2025. Per il momento sappiamo che c'è la città di Chieti fortemente in ballo per quanto riguarda l'Abruzzo e anche l'idea di una cronometro nella Piana del Fucino (in verità portata avanti già da qualche anno); tuttavia molto si saprà dopo che Formichetti (il referente locale) sarà stato in visita a Milano nel mese di giugno, dunque fra poco.
Gli altri punti salienti
Per il resto le indiscrezioni raccolte finora suggerirebbero un segmento centrale con risalita tirrenica verso il Piemonte, dove è molto forte la candidatura di Pian della Mussa (non a caso questo traguardo in quota verrà sperimentato tra poche settimane al Giro Next Gen) che si abbinerebbe benissimo con una tappa in Valle d'Aosta per costruire un weekend in montagna: ricordiamo nello specifico che da tempo la valle chiede un risarcimento per il taglio avvenuto lo scorso anno, con coinvolgimento della zona del Gran San Bernardo. Questo andamento sarebbe perfettamente in linea con un'ultima settimana sulle Alpi centrali ed orientali a conferma di quanto detto prima.
Va senz'altro ricordato che ricorrono i 50 anni di anniversario dal Giro d'Italia 1975, quello che terminò proprio in vetta al Passo dello Stelvio con il duello tra Bertoglio e Galdos, che ha visto il primo difendere la maglia rosa. La Regione Lombardia aveva richiesto un paio di anni fa di riproporre questa affascinante soluzione, ma è evidente che il Giro d'Italia dell'anno prossimo terminerà nuovamente a Roma, finendo di rispettare il primo contratto triennale in corso (2023-2025) che ormai pare doversi trasformare in una consuetudine anche per gli anni a venire). Lo Stelvio è comunque un serio candidato ad ospitare una tappa nell'ultima settimana (o giù di lì); la proposta come appena detto viene dal versante lombardo, quindi è lecito attendersi il versante valtellinese se l'arrivo fosse posto in cima, ma l'arrivo potrebbe avvenire a Bormio (magari anche a Livigno, pensando alla mancata partenza di quest'anno) e in tal caso si percorrerebbe il versante altoatesino, senz'altro il più duro ed affascinante.
Altri orizzonti
La Grande Partenza da Trieste come dicevamo più su non è ancora ufficiale. Tuttavia appare l'opzione più probabile tanto per le insistenti dichiarazioni di amministratori e giornali friulani, quanto per una breve intervista rilasciata da Mauro Vegni al quotidiano spagnolo Marca, in cui parla di partenza dall'Italia per il 2025. Tutte le altre candidature in ballo riguardano l'estero, scelta che pare essere preferita per il 2026. La più seria contendente di Trieste era l'Albania, da cui potrebbe partire il Giro d'Italia seguente per onorare gli ottimi rapporti tra il primo ministro albanese Edi Rama e IL nostro presidente del consiglio Giorgia Meloni. Proprio Cyclingnews ha parlato invece di un interessamento da parte dell'Arabia Saudita (in particolare Alula) che potrebbe essere economicamente molto succulento per rimpinguare le casse di RCS Sport, nonché per sfidare organizzativamente il concorrente ASO che detiene i diritti dell'Alula Tour. Inoltre parte che per il 2024 si fosse tentato di organizzare una Grande Partenza da Malta, poi sfumata a favore di Torino, che però potrebbe sempre essere recuperata nei prossimi anni. Insomma pare che anche all'estero si torni a chiedere il Giro, ulteriore conferma di un prestigio rinnovato in queste ultimissime edizioni, con la Corsa Rosa che sembra tornare ad essere un prodotto appetibile.