Le squadre 2019: CCC Team
Dalle ceneri della BMC nasce la prima compagine World Tour a matrice polacca, gestita da Jim Ochowicz e con Greg Van Avermaet stella indiscussa
È lecito parlare di una nuova formazione nel caso del CCC Team: ciò che resta della BMC, nata nel 2007 e presenza fissa nel World Tour dal 2011 per otto anni, è la licenza, parte dello staff e della dirigenza, ed uno sparuto gruppo di corridori. Jim Ochowicz è ripartito da un uomo-simbolo, Greg Van Avermaet, si è attirato le simpatie dei magnati polacchi che hanno ridimensionato la formazione Professional a Development Team Continental portando nel team WT alcuni dei migliori, ed ha costruito un team più modesto del precedente, dove sostanzialmente nessuno può oscurare la stella del campione olimpico. Il team verrà seguito in ammiraglia da una commistione di ds provenienti dalla BMC (Fabio Baldato, Valerio Piva e Jackson Stewart) e dalla CCC Sprandi Polkowice (Gabriele Missaglia e Piotr Wadecki).
ROSA
Amaro Antunes (Por, 1990), William Barta (Usa, 1996), Pawel Bernas (Pol, 1990), Patrick Bevin (Nzl, 1991), Josef Cerny (Cze, 1993), Victor De la Parte (Spa, 1986), Alessandro De Marchi (Ita, 1986), Simon Geschke (Ger, 1986), Kamil Gradek (Pol, 1990), Jonas Koch (Ger, 1993), Jakub Mareczko (Ita, 1994), Lukasz Owsian (Pol, 1990), Serge Pauwels (Bel, 1983), Joey Rosskopf (Usa, 1989), Szymon Sanjok (Pol, 1997), Michael Schär (Svi, 1986), Laurens Ten Dam (Ola, 1980), Greg Van Avermaet (Bel, 1985), Gijs Van Hoecke (Bel, 1991), Nathan Van Hooydonck (Bel, 1995), Guillaume Van Keirsbulck (Bel, 1991), Francisco Ventoso (Spa, 1982), Lukasz Wisniowski (Pol, 1991), Riccardo Zoidl (Aut, 1988).
L'ANALISI
CORSE A TAPPE: Almeno al suo primo anno, la CCC partirà con nessuna ambizione di classifica nelle grandi corse a tappe. Tuttavia in organico ci sono uomini che potranno ben figurare almeno nelle piccole, come lo scalatore portoghese Amaro Antunes, il quale però nel primo anno "internazionale" alla vecchia CCC non ha convinto del tutto. Sa di corsa ai ripari l'ingaggio in extremis di Riccardo Zoidl, il quale rientra nel WT dopo due anni di confino Continental molto prolifici. L'assenza di grandi capitani ha spinto all'ingresso nel team i vari Laurens Ten Dam e Victor De la Parte, corridori con un passato di livello relegati negli ultimi anni a ruoli di intenso gregariato nei rispettivi team, specie Ten Dam che ha avuto un discreto peso nei successi di Tom Dumoulin. Nelle corse a tappe più facili potrebbe finire in classifica Joey Rosskopf, spinto dalle sue crescenti skills a cronometro che ne fanno da due anni il campione nazionale statunitene.
VOLATE: L'approdo in CCC è una grande occasione per Jakub Mareczko di dare una scossa alla sua carriera, e allo stesso tempo un importante spartiacque: in una formazione WT non avrà solo l'indigesto Giro d'Italia come appuntamento importante nel quale guadagnarsi il pane, però una stagione fallimentare potrebbe segnare definitivamente la sua carriera. Di tutt'altra pasta è il neozelandese Patrick Bevin, forte anche a cronometro e abile a trovarsi pronto su traguardi "sudati", nonché affamato dalla ricerca spasmodica di un successo in linea da professionista che deve ancora arrivare. Dalla vecchia CCC provengono Jonas Koch, ruota veloce finora abbastanza modesta da professionista, ed il più giovane in rosa, il polacco Szymon Sanjok, possibile rivelazione stagionale che ha lasciato intravedere sprazzi di talento tra classiche tedesche e Tour de l'Avenir.
PAVÉ: Greg Van Avermaet assumerà la posizione di capitano unico più di quanto non gli sia capitato in passato. Della vecchia BMC è riuscito a portarsi dietro diversi fedelissimi come Michael Schär, Francisco Ventoso ed il più giovane Nathan Van Hooydonck, in più l'intervento sul mercato ha portato due innesti di spessore che renderanno il team più solido: uno è l'ormai navigato Guillaume Van Keirsbulck, reduce da due anni da battitore libero in Wanty nei quali ha vinto anche Le Samyn; un altro è il polacco Lukasz Wisniowski, messosi parecchio in luce tra Quick-Step e Sky nonostante la poca libertà individuale. Tirando le somme, Van Avermaet ha a disposizione una squadra all'altezza dei grandi appuntamenti, e nei minori potrà lasciar spazio a corridori giovani e meritevoli di emergere come per l'appunto Wisniowski, ma anche il finora inespresso Van Hooydonck.
CLASSICHE: Con la bella vittoria ottenuta al Giro dell'Emilia Alessandro De Marchi ha riaffermato la sua pericolosità sui percorsi più impegnativi, nonostante il meglio l'abbia dato in carriera come cacciatore di tappe. Si ritrova in una squadra non di primo piano per le Ardenne et similia, ma con discreti corridori di certa esperienza come Serge Pauwels e Simon Geschke: anche loro li troveremo facilmente coinvolti alla ricerca di vittorie parziali nei GT. Molti dei restanti corridori vengono da un livello minore, per loro la CCC sarà l'occasione di testarsi su orizzonti finora inesplorati: è il caso di Josef Cerny che con la Elkov-Author ha fatto il bello ed il cattivo tempo, ma in corse non più importanti del Giro di Repubblica Ceca o di Slovacchia. Dei vari polacchi, Lukasz Owsian è uno di quelli che, con qualche piazzamento nelle semiclassiche, dimostra di avere qualche possibilità di risultare all'altezza del World Tour.