Alpes-Maritimes, il colpo doppio di Cosnefroy, il rimpianto di Albanese
Benoît s'impone in uno sprint ridotto e vince anche la generale della corsa francese. Vincenzo, terzo come ieri, si ferma a soli 2" dal successo in classifica
Non è un corridore che vince tantissimo, Benoît Cosnefroy, ma nemmeno così stitico: per dire, oggi di successi in saccoccia se ne mette addirittura due, dato che al Tour des Alpes-Maritimes è riuscito ad accoppiare all'affermazione di tappa quella nella generale della brevissima (due frazioni) corsa francese. E dire che è stata questione di centimetri, nel vero senso della parola: quelli che, permettendogli di precedere in dirittura il compagno Aurélien Paret-Peintre, gli hanno consegnato gli abbuoni necessari a issarsi in testa alla classifica, davanti a Vincenzo Albanese e allo stesso APP.
È velocino, Cosnefroy, certo qualche anno fa gli si sarebbe pronosticata una carriera un po' più rotonda, e invece la sua stagione migliore resta il 2022, con la vittoria del GP Québec e il secondo posto (al fotofinish) all'Amstel Gold Race. Magari la vincerà, una buona classica (più difficile una Monumento), una Parigi-Tours, una Gand, perché no proprio un'Amstel. Magari riuscirà anche a dare una zampata al Tour, lui che è reduce da cinque Grande Boucle di fila nelle quali non è mai andato oltre il 20esimo posto di tappa. E la ciliegina di un titolo nazionale francese coronerebbe il suo onesto passaggio nel ciclismo di vertice.
Non ha rubato nulla, Cosnefroy, ma magari a Vincenzo Albanese un po' brucia l'aver messo insieme due terzi posti, il migliore per somma piazzamenti tra ieri e oggi, e non essere però riuscito a sorridere nella generale, beffato per soli 2". Avesse vinto Paret-Peintre sarebbe cambiato poco per il campano, condannato anche in quel caso alla seconda piazza (a un secondo da Aurélien); diciamo che al corridore dell'Arkéa è mancato un piazzamento più vigoroso, insomma, anche solo un secondo posto tra le due tappe, per intascare quei 2" in più di abbuono che gli avrebbero garantito il ritorno al successo a un anno e mezzo dalla seconda e ultima volta.
Va però detto che il modo in cui si è presentato all'Arkéa-B&B Hotels, in questo primo scorcio di 2024, rappresenta già in sé una buona notizia: di sicuro il 27enne di Oliveto Citra acquisisce gradi in squadra, e i compagni lo supporteranno con crescente fiducia nei prossimi appuntamenti; lui da parte sua dà l'impressione di non essere poi lontanissimo da un salto di qualità. Si trova in un sodalizio ambizioso, al secondo anno nel World Tour e deciso a crescere di colpi e risultati. Nel frattempo l'ensemble di Emmanuel Hubert e Yvon Ledanois si conferma in grado di lanciare giovani interessanti: oggi per esempio ci siamo innamorati di Ewen Costiou, tarantolato protagonista per gran parte della tappa.
Tour des Alpes-Maritimes 2024, la cronaca della seconda tappa
Partenza da Villefranche-sur-Mer, arrivo a Vence dopo 131.8 km, la seconda e ultima tappa del Tour des Alpes-Maritimes 2024 proponeva un percorso parecchio accidentato, e subito in avvio c'era il Col d'Èze a dinamitare la corsa. Alan Jousseaume (TotalEnergies) è stato il primo a scattare ai piedi della salita ai -128, quindi si sono mossi sulle sue tracce Léo Danès (CIC U Nantes Atlantique), Jonathan Couanon (Nice Métropole Côte d'Azur) e Matteo Milan (Lidl-Trek Future Racing), e poco dopo anche Etienne van Empel (Corratec-Vini Fantini).
Quindi, senza perder troppo tempo, è stato il turno dei grossi calibri, e infatti è partito Romain Bardet (DSM-Firmenich PostNL), ma ciò non poteva che provocare la reazione del gruppo, che infatti prima del Gpm dei -123 ha ripreso tutti. In cima è transitato per primo Mattéo Vercher (TotalEnergies), quindi in discesa ai -120 si sono mossi Maxime Jarnet (Van Rysel-Roubaix), Noah Detalle (Bingoal-WB) e Axel Narbonne Zuccarelli (Nice Métropole), e ai -111 sono rientrati pure Melvin Crommelinck (Nice Métropole) e Matteo Milan, che oggi aveva particolare voglia di muoversi. Il gruppo non si è dannato a mettere la mordacchia al tentativo, il quale ha così raggiunto un vantaggio di 2'05" ai -90, proprio mentre il fratellino di Jonathan (21 anni per Matteo) vinceva lo sprint intermedio di Contes.
Sul successivo Col de Châteauneuf l'azione dei primi ha però perso colpi, mentre il gruppo, fustigato dalla DSM, si frantumava in mille pezzi: tra gli uomini staccati, anche il leader della generale Ethan Vernon (Free Palestine). Al Gpm dei -82 Narbonne Zuccarelli è passato per primo, l'avanguardia del plotone era lì a 10" ma non ha chiuso, sicché in discesa l'azione dei battistrada ha ripreso un po' di respiro, mentre Vernon e altri riuscivano a rientrare in gruppo.
Che la fuga venisse annullata sembrava comunque questione di tempo, il punto era vedere come ciò sarebbe successo. Ai -55 sulla salita di Carros Mattéo Vercher è scattato da dietro e in breve si è portato sugli uomini in testa, mentre Milan perdeva contatto, imitato poco dopo da Narbonne Zuccarelli.
Crommelinck ha vinto il Gpm dei -52 ma intanto la situazione dietro era in evoluzione, e ai -40 sono usciti in caccia in 11: Steffen de Schuyteneer (Lotto Dstny Development) e Louka Matthys (Bingoal) per primi, poi anche Nicolas Breuillard (St Michel-Mavic-Auber93), Gorka Izagirre (Cofidis), Lars van den Berg (Groupama-FDJ), Nans Peters (Decathlon AG2R La Mondiale), Sean Flynn (DSM-Firmenich PostNL), Jakob Fuglsang (Free Palestine), Fredrik Dversnes e Anders Johannessen (Uno-X Mobility), e Ewen Costiou (Arkéa-B&B Hôtels).
Il gran finale di Costiou, la vittoria di Cosnefroy
Ai -36 i contrattaccanti hanno raggiunto i quattro superstiti al comando (Jarnet, Detalle, Crommelinck e il sopraggiunto Vercher), e il gruppo - molto selezionato - era a 1'20". De Schuyteneer non era però ancora soddisfatto, sicché ha proposto un nuovo attacco ai -35, e su di lui poco dopo si è riportato Costiou, mentre Matthys e Izagirre si mettevano al loro inseguimento diretto. Tutti gli altri sono stati ripresi ai -20 dal gruppo.
In quel momento De Schuyteneer e Costiou avevano 1' abbondante di margine, con Matthys-Izagirre intercalati a 30" ma destinati a essere ripresi ai -15: l'inerzia era tutta dalla parte di chi inseguiva, ma Costiou ha fatto ancora in tempo a staccare De Schuyteneer ai -11 e a regalarsi un finale da protagonista assoluto.
Ai -10 una caduta di Nans Peters (Decathlon) e Tobias Johannessen (Uno-X) - che si è pure ritirato, era sesto in classifica - ha rallentato tra gli altri Bardet e Romain Grégoire (Groupama), quindi sulle prime rampe della Montée de la Sine è uscito dal gruppo Artus Jaladeau (CIC U), che forse pensava di chiudere facilmente su Costiou a quel punto, ma si sbagliava.
Rimbalzato Jaladeau, è stato Kevin Vermaerke (DSM) a operare il ricongiungimento col battistrada, dopo una bella passata di Jordan Labrosse (Decathlon). Ma a quel punto lì davanti si son guardati, e allora è ripartito… Costiou! Il 21enne di Brest si è veramente fatto voler bene dal pubblico, con la sua tenacia che gli ha permesso di riguadagnare qualche secondo e di tenerli coi denti e coi nervi. E stavolta se la son dovuta davvero sudare, perché nonostante i vari tentativi di Guillaume Martin (Cofidis), Aurélien Paret-Peintre (Decathlon), ancora Vermaerke, poi Grégoire, si è dovuti arrivare a 2300 metri dal traguardo - superato da poco il Gpm - per riprendere l'indomito Ewen.
Martin a questo punto ha accennato un nuovo tentativo, poi ci ha provato Vermaerke e infine, con più convinzione, Bardet ai 1500 metri. Ma Kévin Vauquelin (Arkéa) è andato a chiudere su Romain, apparecchiando la tavola per lo sprint a 24 che avrebbe deciso la tappa. La volata è stata quasi quasi un testa a testa tutto di marca Decathlon: Paret-Peintre pareva in grado di completare al meglio la sua giornata, ma più efficace è stato lo spunto di Benoît Cosnefroy a centro gruppo.
Il 28enne normanno ha preceduto il compagno di squadra mentre da dietro emergeva forte Vincenzo Albanese (Arkéa), bravo a prendersi il terzo posto davanti ad Anthony Perez (Cofidis) e a Grégoire. Nell'equilibratissimo contesto di questo Tour des Alpes-Maritimes 2024, gli abbuoni hanno modellato la classifica e l'hanno fatto in favore proprio di Cosnefroy, che va a vincere la corsa con 2" su Albanese, 3" su Paret-Peintre e 10" su un gruppetto aperto da Alexandre Delettre (St Michel) al quarto posto.