"Sì, oggi posso dire di aver amato la Parigi-Roubaix"
Le parole dei protagonisti della Parigi-Roubaix: Van der Poel si gode una grande giornata. Van Aert non si dispera: "La vita non è fatta solo di vittorie". Ganna, 6°, stuzzica: "Gli altri non tirano, poi fanno la volata..."
A chiudere la campagna del nord 2023 ci ha pensato la Parigi-Roubaix più veloce di sempre. Una corsa di livello assoluto in cui dopo una lunga serie di sorprese negli ultimi venti chilometri è emerso un più che mai cinico Mathieu van der Poel, che è così diventato il quarto corridore nella storia a conquistare Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix nella stessa stagione. La giornata storica della Alpecin-Deceuninck è stata completata dal secondo posto di Jasper Philipsen, fantastico protagonista della corsa che ha scortato Van der Poel come il più esperto dei gregari, confermandosi eccellente uomo da classiche. Sul podio, frenato da una foratura nel momento topico, è giunto Wout Van Aert. Il belga ha poco da rimproverarsi, avendo perso due preziosi gregari come Dylan van Baarle e Christophe Laporte nelle fasi decisive. Tanto rammarico anche per John Degenkolb, steso da una manovra di Philipsen durante il Carrefour de l'Arbre e settimo sul traguardo dopo una giornata da protagonista. Sesta piazza infine per un tenace Filippo Ganna, rimasto a corto di carburante nelle battute finali dopo una gara esigente. Vediamo insieme le dichiarazioni dei protagonisti, cominciando dal vincitore.
Mathieu van der Poel, vincitore della Parigi-Roubaix 2023: “Una delle giornate migliori della mia carriera”
“Ho trascorso uno dei miei migliori giorni di sempre in bici. Mi sentivo molto forte e ho provato ad attaccare un paio di volte da lontano. Nell'ultimo tratto, quando Degenkolb è caduto, ho dovuto colmare il divario con Wout (Van Aert, ndr). Non mi sono accorto subito della sua foratura, ma quando l'ho superato andava piano. Sapevo che aveva un problema, ma non sapevo che fosse una gomma a terra. È un peccato perché saremmo potuti arrivare in linea, ma questo fa parte delle corse. Alla fine ho dato il massimo cercando di tenere il vantaggio fino al velodromo."
"Sì, oggi posso dire di aver amato la Parigi-Roubaix", ha scherzato Van der Poel. "Ci vogliono un po' di fortuna e buone gambe: oggi ho avuto entrambi. Questa è la mia miglior campagna del nord di sempre, e concluderla con un successo qui è un sogno. Sono felice di aver concretizzato il grande lavoro della squadra."
Wout van Aert: “Questa corsa è maledetta per me, ma oggi chiudo una primavera positiva”
“Ho avuto diverse forature, ma averla a quel punto della gara è difficile da accettare. Per ora l'inferno del nord resta una corsa maledetta per me. Oggi non ho sentito troppo il dolore dopo la caduta al Giro delle Fiandre; il mio ginocchio non mi ha infastidito più di tanto durante la gara. Sono orgoglioso dei risultati che ho raggiunto in questa primavera. Ho messo giù una bella serie di risultati, anche se la grande vittoria non è arrivata. Ma la vita non è fatta solo di vittorie. Ho fatto del mio meglio, spero che i fan se la siano goduta.”
Jasper Philipsen: “Questo è un traguardo che ricorderemo a lungo”
“Io e Mathieu andiamo molto d'accordo. Sono felice di restituirgli il favore, a lui devo gran parte dei miei ultimi risultati. Oggi mi sentivo davvero bene, me la sono potuta giocare e sono contento di aver potuto fare la mia parte in questo modo. Nella volata con Wout (van Aert, ndr) ero ancora relativamente fresco, anche se dopo 260 chilometri nessuno sprint è facile. Questo è un traguardo che ricorderemo a lungo. Vincere questa corsa? Magari un giorno… Per ora mi godo il podio di oggi. Questo risultato ha un grande valore per me e per la squadra.”
Filippo Ganna: “Finale durissimo, ma quando gli altri non tirano e poi fanno la volata…”
“Gli ultimi 30 chilometri non passavano mai: dal Carrefour de l’Arbre in poi è stata una sofferenza. La squadra ha fatto un ottimo lavoro e la ringrazio, soprattutto perché abbiamo perso due uomini importanti nei primi tratti di pavé. I ragazzi si sono mossi tutti bene e mi hanno scortato fino ad Arenberg. Nel finale sono mancata un po’ le gambe; c’è un po’ di rammarico per non avere fatto podio, ma quando trovi colleghi che non tirano perché dicono che hanno i crampi e poi fanno la volata… Ora penso a recuperare e poi ci vediamo al Giro d’Italia.“
Mads Pedersen: “Stanco, ma felice: finalmente mi sono giocato le mie carte qui”
“Sono stanco, ma anche felice: finalmente mi sono giocato le mie carte nel finale della Parigi-Roubaix. Mi sarebbe piaciuto salire sul podio, ma oggi non avevo le gambe per farlo. Ho seguito gli attacchi decisivi e fino al Carrefour de l'Arbre ho sperato in uno sprint. Sapevo che ci avrebbero provato lì, ma ci sono riuscito a stare al passo. Se posso vincere la Parigi-Roubaix un giorno? Sì.”
John Degenkolb: "Un vero peccato: per la prima volta dopo tanto tempo ero in lotta per una corsa di livello”
“Abbiamo corso molto bene come squadra oggi e i miei compagni mi hanno portato davanti nei momenti chiave. Sul Carrefour de l'Arbre sapevo di essere sul lato migliore. Jasper (Philipsen, ndr) si è spostato un po' a destra, Mathieu (van der Poel, ndr) ha fatto altrettanto e non c'era abbastanza spazio per me, così sono caduto sugli spettatori a lato della strada. Sono ripartito senza problemi, ma ora ho un po' male alla spalla. Un vero peccato: per la prima volta dopo tanto tempo ero in lotta per una corsa di livello. Non ero il più forte, ma la Roubaix è la Roubaix e se arrivi nel gruppo buono tutto può accadere."
Stefan Küng: “Oggi ha vinto il più forte”
"Mathieu (van der Poel, ndr) era una spanna sopra a tutti. Quando sta bene attacca, attacca e attacca ancora; chi è con lui può solo provare a inseguirlo contando sulle proprie gambe, e nel finale io non le ho avute. Oggi ha vinto il più forte. Spero che un giorno questa corsa possa sorridermi; continueremo a lavorare in questo senso. Certo, essere davanti a giocarsela è molto soddisfacente, ma un giorno spero di essere forte quanto lo è stato Mathieu (van der Poel, ndr) quest'oggi."