Tom Pidcock vince l'Amstel Gold Race 2024 © Amstel Gold Race via IG
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Pidcock, questa sa di vendetta: finalmente sua l'Amstel Gold Race

Il britannico vince su Hirschi e Benoot dopo essere entrato nell'attacco decisivo. Van der Poel, rimasto a suo dire senza energie, si dà presto per vinto

14.04.2024 16:50

Era stato un contestatissimo fotofinish a negare a un ventunenne Thomas Pidcock l'Amstel Gold Race 2021: il britannico era stato classificato secondo alle spalle di Wout van Aert dopo una volata testa a testa tra i due ciclocrossisti, ma nella settimana successiva si era scritto di tutto su possibili errori circa il posizionamento dell'obiettivo e sul funzionamento dei sensori. Anche stavolta dopo il 2021 e il 2022, la volata che ha deciso l'Amstel Gold Race 2024, è stata risolta per pochi centimetri, ma sufficienti a decretare con certezza il vincitore. Il britannico ha avuto ragione di Marc Hirschi al colpo di reni, dopo che sul penultimo muro, il Geulhemmerberg, era rimasto con un quartetto formato dall'elvetico e da Tiesj Benoot e Mauri Vansevenant, poi giunti rispettivamente terzo e quarto.

L'azione decisiva era stata iniziata proprio dal campione svizzero sul Fromberg intorno ai -34 dall'arrivo: una decina di corridori si è mossa in diversi momenti riuscendo a riportarsi con lui su un gruppo di testa che si era avvantaggiato pochi chilometri prima, con Honoré e Lapeira (Vervaeke aveva già perso contatto). I coraggiosi erano quasi increduli che su nessuno di loro si fosse riportato il favoritissimo Mathieu van der Poel, tanto che l'accordo è durato fin quasi ai piedi del penultimo muro di giornata. Il campione del mondo, a fine corsa, avrebbe poi asserito laconico di essere rimasto senza energie per inseguire gli attacchi, e di aver perso lo smalto delle imprese portate a termine nei quindici giorni precedenti, che erano il suo reale obiettivo.

Amstel Gold Race 2024, la cronaca della corsa

La cinquantottesima edizione dell'Amstel Gold Race prevedeva come l'anno scorso 253.6 km con partenza da Maastricht e arrivo a Berg en Terblijt (nei pressi di Valkenburg), 3300 metri di dislivello distribuiti su 33 muri, di cui gli ultimi otto concentrati nei 50 km che, prima dell'avvento di Pogačar  e di Van der Poel, avrebbero certamente deciso la corsa, con il trittico finale con Cauberg (0.6 km à 8.3%), Geulhemmerberg (1 km à 5.9%) e Bemelerberg (0.7 km à 5.9%) a rendere gli ultimi 20 km i più insidiosi.

Per via di un incidente durante la prova femminile (un grave incidente occorso ad un poliziotto con un'auto), il gruppo ha affrontato il Korenweg invece del Bergseweg. Anche la corsa maschile, come quella femminile, è stata neutralizzata per alcuni chilometri. Dopo quasi 35 km ha preso il largo un quintetto con Tosh Van der Sande (Visma | Lease a Bike), Enzo Leijnse (dsm-firmenich PostNL), Alexander Hajek (BORA-hansgrohe)
Zeb Kyffin (TDT-Unibet): per loro il vantaggio massimo è stato di poco inferiore ai 2" tra il 90 e i 120 km, tra le squadre più attive all'inseguimento INEOS Grenadiers, Groupama FDJ, Lidl-Trek e naturalmente la Alpecin-Decenunink.

Nella prima parte di corsa si è registrata una foratura proprio per Van der Poel (Alpecin-Decenunink), oltre che una caduta che ha coinvolto Juan Ayuso (UAE Emirates), prima che la miccia iniziasse ad accendersi, quando dopo il primo passaggio sul Cauberg, a circa 80 dalla conclusione, con Bob Jungels (BORA-hansgrohe) che ha cercato senza successo di portare già via un gruppetto di una decina di corridori.

Ai- 74 Leijnse e Kyffin sono stati ripresi dal gruppo principale, poco prima di affrontare il Keerderberg, mentre nell'avvicinamento al Bemelemberg Quinten Hermans (Alpecin-Decenunink) è intoppato in una caduta in un restringimento dovuto a uno spartitraffico. Con lui sono scivolati senza conseguenze anche Pascal Eenkhoorn (Lotto Dstny),
Arthur Kluckers (Tudor) e Jonas Gregaard (Lotto Dstny). Ripresi anche Van der Sande e Hajek, sul Bemelemberg hanno accelerato Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step), Mikkel Frølich Honoré (EF Education-EasyPost) e Paul Lapeira (Decathlon AG2R): i tre sono riusciti a prendere qualche manciata di secondi di vantaggio e li hanno conservati a lungo, favoriti anche dal percorso tortuoso.

Ai -43 Michał Kwiatkowski (INEOS Grenadiers) ha cercato di scremare il gruppo inseguitore uscendo molto forte dalla curva che attaccava il Gulperberg, ma Mathieu van der Poel si è portato subito alla sua ruota senza lasciargli un metro. Quando poi ai -36 il gruppo stava per affrontare il Fromberg Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) ha accelerato riducendo il gruppo a una trentina di corridori: l'ecuadoriano non è però riuscito a prendere margine, chiuso nuovamente dal campione del mondo. 

Mentre nel gruppo di testa Vervaeke si era rialzato, sul vero e proprio Fromberg Marc Hirschi (UAE Emirates) è invece riuscito ad evadere, inseguito da Roger Adrià (BORA-hansgrohe). Su di loro si sono subito riportati il campione francese Valentin Madouas (Groupama-FDJ) e Bauke Mollema (Lidl-Trek). Alle loro spalle Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike), Andreas Kron (Lotto Dstny) e Pello Bilbao (Bahrain-Victorious) sono anch'essi usciti dal gruppo, a loro volta inseguiti da Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), Quentin Pacher (Groupama-FDJ) e poi anche Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers) e Tiesj Benoot (Visma | Lease a Bike): in pochi chilometri gli attaccanti si sono ricongiunti, creando un gruppetto di 12 uomini composto da Honoré, Lapeira, Hirschi, Adrià, Madouas, Mollema, Vansevenant, Pacher, Vauquelin, Pidcock, Benoot e Bilbao. Il loro gap è arrivato a sfiorare il minuto ai -22. Con Mathieu van der Poel nel gruppo principale era rimasto ad aiutarlo solo Quentin Hermans, che tra l'altro aveva già lavorato in precedenza.

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 Mathieu van der Poel collabora nel gruppo inseguitore ©Amstel Gold Race via IG
 Mathieu van der Poel collabora nel gruppo inseguitore ©Amstel Gold Race via IG

Sull'ultimo passaggio sul Cauberg (-18.5 all'arrivo) Honoré ha perso contatto dal gruppo di testa: tra gli inseguitori Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) ha accelerato, indifferente alla presenza del suo compagno Mollema, che pure lavorava nel gruppo di testa. Ha poi contrattaccato Kron con Michael Matthews (Jayco AlUla), inseguiti prima da Romain Grégoire (Groupama-FDJ) e poi da Jan Christen (UAE Emirates), entrambi nel ruolo di stopper. In tutto questo Mathieu van der Poel non ha potuto fare altro che stare a guardare dalle prime posizioni del gruppo inseguitore le scaramucce che avvenivano sotto i suoi occhi: mai il campione del mondo è sembrato avere le forze di provare un'azione in prima persona. Il lavoro di inseguimento è stato portato aventi soprattutto dalla EF con Carapaz e Ben Healy. Nel gruppo di testa Pello Bilbao ha raggiunto il Geulhemmerberg dopo aver preso qualche metro in vantaggio in discesa, poi rintuzzato da Pidcock e Hirschi. Sui quattro ha chiuso Vansevenant, ma l'elvetico ha poi avviato un'altra azione al termine della salita: con lui sono rimasti ancora Pidcock, Benoot e Vansevenant. Bilbao ha provato per primo senza successo a rientrare su di loro, ma sull'ultimo passaggio sul Bemelemberg è stato Lapeira a cercare di rientrare sui quattro, poi seguito da Mollema, ma Pidcock ha accelerato impedendo il suo rientro, rintuzzato da Benoot e da Hirschi; Vansevenant è rientrato con molta più difficoltà, mentre Lapeira era ancora in un caparbio inseguimento solitario.

Lo sprint stavolta premia Pidcock

I quattro si sono dunque presentati soli all'ultimo chilometro. A lanciare lo sprint è stato Mauri Vansevenant, partito lunghissimo ai 300 metri, ma ai -150 è uscito dalla sua ruota Tom Pidcock: alla sua sinistra Marc Hirsci ha cercato di rimontarlo, ma il colpo di reni questa volta ha premiato l'inglese, mentre Tiesj Benoot è arrivato terzo. Lo sprint per il quinto posto è stato vinto da Lapeira, che era stato ripreso dagli inseguitori nell'ultimo chilometro: davvero grande condizione per il francese, peccato non fosse risuscito a seguire Hischi sul penultimo muro. Dietro di lui il connazionale Madouas, che ha preceduto Pacher e Bilbao. Nel gruppo principale la volata per la decima piazza è andata a Matthews: altro piazzamento da aggiungere all'infinita collezione di Bling. Con i battuti sono arrivati Simone Velasco (Astana Qazaqstan) e Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty), diciottesimo e diciannovesimo, ma anche Gianluca Brambilla (Q36.5), ventitreesimo e Christian Scaroni (Astana Qazaqstan) trentaduesimo. Mathieu van der Poel non ha nemmeno fatto la volata, classificandosi ventiduesimo.

Il colpo di reni che premia Tom Pidcock sul traguardo dell'Amstel Gold Race 2024 © vivelevelo.be via IG
Il colpo di reni che premia Tom Pidcock sul traguardo dell'Amstel Gold Race 2024 © vivelevelo.be via IG

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