Kaden growls: il ruggito dell'australiano
Groves vince la prima volata della Vuelta a España 2023 battendo Sebastián Molano costretto a partire lunghissimo. Remco Evenepoel sempre in maglia rossa
La prima volata della Vuelta 2023 porta la firma di uno dei nomi nuovi dello sprint internazionale, un 24enne che un anno fa proprio nella corsa spagnola s'impose all'attenzione generale conquistando la sua prima vittoria in un grande giro. E quella di oggi è la terza, perché nel frattempo Kaden Groves si è guadagnato una gioia anche al Giro d'Italia, sotto la pioggia di Salerno, quando lui alzava le braccia mentre alle sue spalle c'erano corridori - destinati allo strike - che svolazzavano da una parte all'altra della strada.
Da quella vittoria 2022 alla Vuelta è successa anche un'altra cosa, e cioè che l'oceanico ha cambiato squadra, approdando alla Alpecin-Deceuninck che si sta imponendo come un volatificio, all'ombra della caratura raggiunta da Jasper Philipsen, impostosi in queste ultime due stagioni come il faro della specialità. Anche con Groves i tecnici del team belga hanno lavorato bene, evidentemente, se il ragazzo si permette di andare a segno in due GT distinti, oltre che in altre situazioni in cui può fare il capitano, dalla Volta a Catalunya alla Volta Limburg. Al momento ha conquistato anche la maglia verde della classifica a punti: vedremo se avrà la costanza di portarla fino a Madrid, considerando che la concorrenza non è formata da mostri.
Vuelta a España 2023, la cronaca della quarta tappa
Si chiudeva con l'odierna partenza da Andorra la Vella il breve sconfinamento andorrano della Vuelta a España 2023, con la quarta tappa che prevedeva 184.6 km fino a Tarragona. Non si è fatto in tempo a mettersi in movimento, che subito è partita la fuga a tre che avrebbe caratterizzato la giornata: Eduardo Sepúlveda (Lotto Dstny), Ander Okamika (Burgos-BH) e David González (Caja Rural-Seguros RGA). Fra i tre, l'argentino era quello che aveva i maggiori motivi di fiducia per un'azione del genere, altrimenti disperata: vestitosi ieri di pois, voleva oggi rafforzare la simpatica maglia.
Anzi, per essere proprio precisi ai limiti della pedanteria, quella maglia voleva effettivamente conquistarla, dato che alla partenza il vero possessore ne era Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step), il quale però veste la maglia rossa e lascia quindi ad altri quelle minori; e siccome di questa tappa non c'è tantissimo da cronacare, possiamo raggiungere una modalità smodata di pedanteria, precisando che Evenepoel e Sepúlveda avevano entrambi 10 punti: in caso di parità di punti, per definire l'ordine di classifica si va a vedere chi è transitato per primo sulla Cima Alberto Fernández (la più alta della Vuelta, in questo caso il Tourmalet), ma se nessuno dei contendenti ci è passato per primo (o se, come nel nostro caso, sulla Cima in questione non ci si è ancora arrivati) si va a vedere chi è passato più volte per primo sui Gpm di prima categoria.
Ora, sia Sepúlveda che Evenepoel hanno un primo posto su un Gpm di prima categoria (Ordino per Eduardo, Arinsal per Remco, entrambi ottenuti ieri); in questo caso si vanno a guardare i primi posti sui Gpm di seconda, e se la parità permane si vanno a guardare quelli di terza; se i contendenti insistono nell'ex aequo (è il nostro caso, i due non hanno vinto altri Gpm all'infuori dei citati) la maglia se la prende quello che è più avanti in classifica generale. Tutto questo spiegone per arrivare alla conclusione più banale, insomma. Ma restate collegati per altre mirabili escursioni nel regolamento, nelle prossime tappe interlocutorie!
Il vantaggio massimo della fuga è stato di 2'20" dopo 40 km, poi la Alpecin-Deceuninck, indiziata di poter vincere la frazione con Kaden Groves, ha preso il controllo della corsa riavvicinando l'allegro terzetto al comando e tenendolo sempre a tiro, poi anche la DSM-Firmenich ha dato una mano (avendo Alberto Dainese da lanciare) ma nulla di tutto ciò ha cambiato il destino di Sepúlveda, ovvero quello di vincersi il suo bravo Gpm di Alto de Belltall ai -54; gli sarebbe bastato arrivare pure terzo per superare ufficialmente Evenepoel, ha voluto strafare… (No, in realtà i due colleghi non gli hanno proprio conteso il sospirato traguardo).
Il gruppo è passato a un minuto e al suo interno il sentiment serpeggiante era “ma perché dovremmo andare a riprenderli ora? Lasciamoli fare un altro po'”, e in effetti ai tre è stata accordata un'altra mezz'oretta di libera uscita, quanto bastava per far prendere al buon Sepúlveda anche il Gpm di Coll de Lilla ai -30. Una volta completato il bottino di giornata, il sudamericano (curiosità: primo argentino di sempre a guidare una qualsiasi classifica in un GT) si è rialzato lasciando a fine fuga il proscenio ai suoi due amici, che si sono contesi il traguardo volante con abbuoni di Valls ai -20 (Okamika ha preceduto González), e poi sono stati placidamente raggiunti ai -19.
Se c'è una cosa che solitamente non manca in certi finali di tappe tranquille che si accendono all'improvviso, sono le cadute. Ai -4, a treni già sui rispettivi binari di partenza, su un restringimento della carreggiata sono andati giù Bryan Coquard (Cofidis), Kobe Goossens (Intermarché-Circus-Wanty) e Santiago Buitrago (Bahrain-Victorious). Tutti sono ripartiti, prima o dopo.
Ai 300 metri, poi, con la lotta UAE (per Sebastián Molano)-Alpecin già in corso, Marijn van den Berg (EF Education-EasyPost) è entrato veloce sull'ultima rotonda, salvo poi rendersi conto troppo tardi che la strada chiudeva ancora un po', ed è andato a infilarsi sotto le transenne, con Robbe Ghys (Alpecin), ultimo uomo di Groves, che gli è andato appresso.
In quel momento Molano, che era in seconda ruota dietro a Van den Berg, è partito per andare a vincere: presto o tardi che fosse, era rimasto di colpo al vento e ha sentito che era il momento di lanciarsi. Il suo problema è che Groves è stato lestissimo ad abbandonare Ghys al proprio destino, a scartare verso centro strada e a prendere la ruota del colombiano. Il quale, di fatto, si è trasformato nel miglior ultimo uomo possibile per Kaden, che a 20 metri dal traguardo è infine uscito da quella ruota e ha vinto davanti a Molano, Edward Theuns (Lidl-Trek), Milan Menten (Lotto). Decimo posto per Andrea Vendrame (AG2R Citroën); Buitrago è arrivato a 2'22", alle sue spalle tra gli altri Egan Bernal (INEOS Grenadiers) a 2'35" e Wilco Kelderman (Jumbo-Visma) a 3'39".
La classifica generale è quasi uguale a ieri, Remco Evenepoel guida con 5" su Enric Mas (Movistar), 11" su Lenny Martinez (Groupama-FDJ), 31" su Jonas Vingegaard, 33" su Aleksandr Vlasov e Cian Uijtdebroeks (Bora-Hansgrohe), 35" su Romain Bardet (DSM), 37" su Primoz Roglic (Jumbo), 38" su Juan Ayuso (UAE Emirates), 42" sugli altri UAE Marc Soler e João Almeida; il primo INEOS, Thymen Arensman, è 12esimo a 45"; Buitrago ha perso 25 posizioni (è 33esimo), Kelderman 29. Domani la quinta tappa della Vuelta a España 2023 verrà fuori molto simile a quella di oggi: da Morella a Burriana saranno 186.5 km mossi da qualche salitella che non dovrebbe far male a nessuno. Volata se non garantita fortemente probabile.