Laima Zilporyte, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Seoul 1988 © LTOK
CicloStorie di Famiglia

Konovalovas e mamma Laima: la storia della Lituania, tra Giro d'Italia e Olimpiadi

La terza puntata della nuova rubrica di Cicloweb è dedicata al ciclista lituano, prossimo al ritiro, e a sua mamma Laima Zilporyte

11.09.2024 09:09

In questo 2024 non ha ancora disputato alcuna gara e alla fine dell'anno, come ha già annunciato, appenderà la bicicletta al chiodo dicendo basta con il ciclismo, ma Ignatas Konovalovas è stato un punto di riferimento in Lituania per il mondo delle due ruote. Il suo Paese non è certo quello con più tradizione nella storia di questo sport, ma qualche interprete di livello lo ha avuto e lui fa parte di questa ristretta cerchia. Anche perché vincere una tappa al Giro d'Italia, da semi sconosciuto, e per una nazione che difficilmente trova spazio nel World Tour, deve significare tanto per te e per tutto il movimento. 

Ignatas Konovalovas si ritirerà al termine di questa stagione © Groupama-FDJ
Ignatas Konovalovas si ritirerà al termine di questa stagione © Groupama-FDJ

Laima Zilporyte, un avvio di carriera in calando

Questo terzo appuntamento con ‘CicloStorie di Famiglia’, nuova rubrica di ‘Cicloweb’, è dedicato proprio ad Ignatas Konovalovas, ma soprattutto alla persona da cui ha ereditato la passione per questo bellissimo sport, ovverosia sua mamma. Laima Zilporyte nasce a Panevezys, al tempo facente parte dell'Unione Sovietica, il 5 aprile 1967. Nel corso della sua carriera, di fatto, ha preso parte a pochissime gare e nessuno forse si sarebbe azzardato a pronosticare un prosieguo di carriera così, dati i risultati pregressi. 

La sua carriera ad un certo livello, infatti, prende il via molto presto, nel 1983, quando partecipa, addirittura sedicenne, alla prova in linea dei Campionati Mondiali di ciclismo su strada, che si tenevano al Altenrhein, in Svizzera, classificandosi 13^. Due anni più tardi torna a disputare una rassegna iridata, questa volta in Italia, ma non si migliora e giunge al traguardo solamente in 23^ posizione. Ancor peggio fa alla sua terza partecipazione, nel 1986, quando negli Stati Uniti, a Colorado Springs, si piazza al 42° posto. Una flessione decisamente preoccupante che rischiava di essere pericolosa per una ragazza, ancora giovane, di grandi prospettive. 

Laima Zilporyte, bronzo a sorpresa a Seoul 1988

Nel 1987, però, avviene quel click che le rivoluzionerà la carriera. A luglio, infatti, partecipa al Postgiro Feminin, corsa a tappe ormai non più esistente che si correva sulle strada della Norvegia, e chiude al secondo posto in classifica generale. Non solo, perché un mese più tardi prende parte anche al Tour de France Féminin, arrivando 3^ nella prima tappa e seconda nella 2^ frazione. Piazzamenti che fanno da preludio a quanto avviene nel 1988. 

Dopo essersi presentata al via, per la seconda volta in due anni, al Grande Giro transalpino, in cui collezione anche un 2° posto nella tappa n° 12, viene convocata dall'Unione Sovietica per le Olimpiadi di Seoul 1988 per la corsa in linea e conquista la medaglia di bronzo, alle spalle dell'olandese Monique Knol e della tedesca Jutta Niehaus. Non finisce qui, perché nello stesso anno partecipa anche alla cronometro a squadre dei Mondiali di Renaix, conquistando l'argento dietro all'Italia, e nel 1989, sempre nella stessa gara, si prende la rivincita sulle azzurre, ottenendo la medaglia d'oro. Ignatas Konovalovas non avrà vinto una medaglia olimpica, ma quella tappa al Giro d'Italia 2009 brilla della stessa luce. E soprattutto ha preso in tutto e per tutto da mamma Laima Zilporyte. Una carriera con pochi picchi, ma tutti di un certo livello.

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Fabio Barera
Amante del ciclismo grazie alla passione che mi ha trasmesso il nonno. Aspirante giornalista a cui piace raccontare storie di sport