Il Coll de la Rabassa lancia Pinot e Yates
Thibaut vince la 19a tappa della Vuelta a España, Simon stacca i rivali a rafforza la maglia rossa. Valverde in crisi, ma è ancora secondo
Sul sito ufficiale della Vuelta a España la diciannovesima tappa di questa edizione la troviamo catalogata "flat", piatta, e eppure rischia di essere stata quella più decisiva per le sorti della corsa: la frazione era effettivamente pianeggiante per i primi 137 chilometri, ma da quel momento iniziava la lunga salita che portava al traguardo posto in cima al Coll de la Rabassa, prima a unica vetta sopra ai 2000 metri di questa Vuelta. Si temeva potesse essere una giornata di transizione in attesa del mini tappone di domani, ed invece i distacchi sono stati maggiori rispetto a tutte le salite affrontare finora: la vittoria è andata al francese Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) che si è ritrovato dopo il passaggio a vuoto del Balcón de Bizkaia e ha messo a segno in secondo successo della corsa, ma il grande protagonista è stato il britannico Simon Yates che ha staccato tutti gli avversari e rafforzando notevolmente la propria maglia rossa.
La Movistar non lascia spazio alle fughe
Come detto, in avvio di tappa oggi c'era solo pianura ed il plotone ha avuto buon gioco a controllare tutti gli attacchi e ad impedire che partire una fuga pericolosa: fin da subito, infatti, la Movistar ha messo in chiaro le proprie intenzioni, gli abbuoni al traguardo facevano gola ad Alejandro Valverde che partiva con soli 25" di ritardo dal leader Simon Yates e quindi non si poteva lasciare spazio a nessuno. La partenza è stata quindi velocissima ed il primo momento di respiro è arrivato solo dopo 40 chilometri quando sono riusciti ad evadere dal gruppo Michal Kwiatkowski (Sky), Simon Clarke (EF Education First) e Amanuel Ghebreigzabhier (Dimension Data): i tre hanno preso un vantaggio di 1'35", ma quando ormai sembrava fatta è ripartito l'inseguimento del gruppo.
Il plotone si è riportato sotto, Simon Clarke è stato il primo a farsi riprendere e poi al chilometro 58 sono iniziati di nuovo gli scatti. Questa situazione di incertezza è andata avanti fino al chilometro 70 quando a prendere un po' di vantaggio sono stati Jonathan Castroviejo (Sky), Benjamin Thomas (Groupama-FDJ) e Tom Van Asbroeck (EF Education First): anche questa volta il rappresentante della squadra diretta da Jonathan Vaughters è stato il primo a rialzarsi dopo pochi chilometri vedendo che il vantaggio rimaneva costante attorno al minuto, Castroviejo e Thomas invece hanno insistito nella loro azione e, pur con grande fatica, hanno toccato un vantaggio massimo di 2'30" a 40 chilometri dal traguardo.
Subito stoppato un tentativo di ventagli
La Movistar non ha mai abbandonato la testa del gruppo e quando mancavano 35 chilometri alla conclusione ha provato anche a fare uno scherzetto a Simon Yates: in un momento in cui la maglia rossa si trovava nella seconda metà del plotone, la formazione spagnola ha piazzato un'accelerazione molto decisa che ha provocato anche dei piccoli frazionamenti, se ci fosse stato del vento trasversale più forte Yates se la sarebbe potuta vedere brutta, e invece così tutto è rientrato nella normalità nel giro di un paio di chilometri.
Con quel cambio di ritmo da parte del gruppo, Castroviejo e Thomas hanno visto crollare il loro vantaggio sotto al minuto e mezzo, ma la loro azione è durata ancora esattamente fino ai piedi della salita del Coll de la Rabassa. All'ingresso nel Principato di Andorra, il plotone aveva tentato un'altra accelerazione perché al chilometro 136.7, in località Sant Julià de Lòria, c'era il traguardo volante ad abbuoni, ma per una decina di secondi i due fuggitivi sono riusciti a transitare davanti a tutti: in terza posizione è passato lo sloveno Luka Mezgec, compagno di squadra di Simon Yates alla Mitchelton-Scott che si è assicurato che Alejandro Valverde non provasse a prendersi l'unico secondo di abbuono rimasto in palio.
Si muove Quintana, Yates risponde ai meno 10
La salita finale misurava 17 chilometri esatti ed aveva una pendenza media del 6.6%, ma la parte più dura era soprattutto quella iniziale. La Movistar ha preso in testa le prime rampe con il colombiano Winner Anacona, poi a sorpresa quando mancavano 13 chilometri al traguardo è scattato Nairo Quintana che si è portato dietro George Bennett e Steven Kruijswijk, entrambi della LottoNL-Jumbo: Bennett ha fatto una tirata importante per aprire il divario e poi si è rialzato, ma dopo poche centinaia di metri è rientrato davanti anche il francese Thibaut Pinot.
A quel punto la Movistar ha ribaltato quello che era stato il copione di tutta la tappa e ha obbligato la Mitchelton-Scott a tirare con Jack Haig, mentre Adam Yates è rimasto coperto accanto al fratello Simon. La contromossa della squadra australiana, però, non si è fatta attendere ed a piazzarsi è stato proprio il leader della Vuelta Simon Yates che più di 10 chilometri dall'arrivo, sul finire del tratto più impegnativo della salita, ha attaccato in prima persona portandosi rapidamente sui tre uomini al comando: Valverde non ha risposto allo scatto del britannico e si è affidato a Carapaz per provare a chiudere il divario, ma da quel momento in avanti la situazione è solo peggiorata.
Simon non si guarda indietro, Pinot vince, Valverde crolla
In testa alla corsa Simon Yates non ha avuto alcuna esitazione a mettersi davanti e fare un ritmo molto sostenuto che ha fatto male a Nairo Quintana che ha scelto di rialzarsi e aspettare Alejandro Valverde, anche perché Richard Carapaz aveva terminato il suo lavoro, ma in scia ai Movistar c'era un Adam Yates molto attento che sembrava in grado di essere pronto a dare una mano al fratello nel caso in cui i primi due gruppetti si fossero riuniti. Non ce n'è stato bisogno perché nessuno è più riuscito ad avvicinarsi, anzi il distacchi si sono costantemente dilatati: in casa Movistar ha iniziato anche a piovere sul bagnato quando a sette chilometri dall'arrivo Quintana è stato vittima di una foratura facendo perdere ulteriore tempo al gruppetto di Valverde da cui, nel frattempo, aveva provato ad avventaggiarsi Wilco Kelderman.
A poco più due chilometri dall'arrivo Simon Yates, Thibaut Pinot e Steven Kruijswijk avevano 43" di vantaggio su Kelderman e 1'06" su un drappello che comprendeva Valverde, Mas, Urán, López, Gallopin ed uno stremato Quintana: solo a questo punto Mas e gli altri si sono accorti che oggi era la giornata no di Alejandro Valverde, ma ormai era troppo tardi per ribaltare le sorti della tappa. Nell'ultimo chilometro Simon Yates ha accelerato ancora staccando Steven Kruijswijk, ma esponendosi così allo scatto finale di Thibaut Pinot che si è preso la tappa con 5" di vantaggio sul britannico: il successo di tappa mancato è cosa meno importante per il capitano della Mitchelton-Scott che ha messo un bel margine tra sé ed i rivali.
Kruijswijk ha chiuso a 13", poi a 52" sono arrivati Rigoberto Urán, Miguel Ángel López (mai incisivo nonostante la presenza di Bilbao al suo fianco) ed Enric Mas, a 1'03" è giunto Wilco Kelderman e quindi solo ottavo a 1'12" Alejandro Valverde. Da sottolineare la prova di Alessandro De Marchi che ha provato a tenere duro sulla salita finale e si è ritrovato dodicesimo a 2'20" dal vincitore: è l'ennesima dimostrazione che il Rosso di Buja è in ottime condizioni di forma e ad Innsbruck potrebbe essere anche qualcosa di più di un semplice gregario.
Domani tappa breve ma con sei salite
Nella giornata di oggi Simon Yates è riuscito ad esorcizzare il timore di una nuova Prato Nevoso, la tappa del Giro d'Italia in cui era iniziata la sua crisi e che presentava un profilo altimetrico molto simile a questo: adesso in seconda posizione c'è sempre Alejandro Valverde ma con 1'38" di ritardo, Steven Kruijswijk è risalito al terzo posto a 1'58", il giovane Enric Mas è sceso dal podio virtuale ma è ancora quarto a 2'15" mentre Miguel Ángel López è quinto a 2'29". Saranno questi cinque a giocarsi il podio domani nell'ultima tappa di montagna di questa Vuelta a España, Nairo Quintana ha infatti perso ancora e adesso è sesto a 4'01".
Dopo la fantastica prestazione di oggi, la posizione di Yates è senza dubbio invidiabile e potrà affrontare la ventesima tappa con un piccolo margine di sicurezza che può dargli tranquillità: non troppo comunque, perché la tappa è di soli 97.3 chilometri, ma ci saranno bei sei gran premi della montagna e con la partenza in salita se ne potrebbero vedere delle belle fin da subito.