Filippo Pozzato
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Pozzato: "Le mie corse venete? Guardo alle Fiandre per avvicinare i giovani al ciclismo"

L'ex atleta oggi organizzatore, tra le altre di Giro del Veneto e Veneto Classic, ha parlato di prospettive ed obiettivi

15.10.2023 12:17

Da quando al termine della stagione 2018 ha lasciato le corse, Filippo Pozzato si è dato l'obiettivo di dare il suo contributo per una ripresa del ciclismo italiano. È soprattutto ciò che emerge dalle parole che l'ex ciclista, oggi nell'organizzazione di corse come Giro del Veneto e Veneto Classic con la sua PP Sport Events, ha rilasciato a WielerFlits.

L'ex atleta non ha nascosto quella che è la sua fonte d'ispirazione per la “sua” Veneto Classic: “Per me la corsa più bella del mondo è il Giro delle Fiandre, non la Milano-Sanremo. Ci sono così tante persone lungo la strada, e l’esperienza di corsa è così diversa! Se vai il giorno prima è già una grande festa ciclistica. Questo è quello che voglio con la Veneto Classic. Abbiamo strade non asfaltate e una fan zone in cui gli spettatori possono entrare a pagamento. Sarà davvero una festa. Credo che questa sia una novità per l’Italia”.

Il ciclismo italiano ha infatti bisogno di un cambiamento: “Il nostro sport ha qui un grosso problema, ovvero che il suo tifoso è troppo vecchio. Voglio provare a cambiare la situazione per attirare anche i giovani. Deve essere una celebrazione intorno alla gara. Per me il ciclismo è lo sport più bello che ci sia, ma la popolazione è molto anziana e non attira i giovani. Questo cambiamento non è facile, ma nemmeno impossibile, e per farlo penso che dare uno sguardo alle organizzazioni Flanders Classics sia utile".

L'aspetto economico è ovviamente importante per dare futuribilità alle corse: “Per me non è una questione di soldi, ma di sostenibilità delle mie competizioni. Ora abbiamo alcuni sponsor grandi e fedeli che hanno firmato per tre o quattro anni, fino al 2025. In questo modo possiamo anche lavorare guardando al futuro. E ogni anno ricevo una cifra fissa dal Veneto. Questo è molto importante, sono la base e senza di loro non avrei potuto iniziare tutto questo nel 2020”.

E, a proposito di miglioramenti, si parla anche di calendario: “Vorrei portare la Veneto Classic nella prima settimana di settembre. Sarebbe in contrasto con la Vuelta, ma non lo vedo come un grosso problema. Ma ora la Cina è diventata un concorrente. Pagano tantissimo e ci vanno tante squadre. Voglio comunque parlarne con l’UCI, che vorrebbe far correre la Serenissima Gravel a giugno nell'UCI Gravel World Series, il che forse vuol dire che possiamo organizzare le altre gare in un fine settimana: il Giro del Veneto di venerdì, il Tour di sabato e domenica la Veneto Classic. L'anno prossimo sarà difficile, ma tra due o tre anni potrebbe essere possibile”.

L'obiettivo è di inserire la classica nel WT: “È una cosa a lungo termine. I primi due anni eravamo UCI 1.1 e ora siamo nella ProSeries. Il passaggio al WorldTour costa il doppio, ma poi puoi anche avere più sponsor perché ci sono molte più grandi squadre. Per ora sono contento di queste gare di un giorno, come organizzazione è più gestibile”.

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