Matteo Trentin sul podio più alto del Giro di Vallonia © Pagina Facebook Tour de Wallonie
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Colpo da finisseur di Watson nell'ultima tappa del Giro di Vallonia vinto da Trentin

Primo successo da professionista per il britannico della Groupama. L'azzurro salva il primato grazie ai piazzamenti

26.07.2024 22:37

Il giorno delle prime volte nel gran finale del Giro di Vallonia: il 22enne britannico Samuel Watson conquista il suo primo successo in massima serie con uno scatto secco sul Mur de Thuin; Matteo Trentin vince la prima gara a tappe della sua carriera, difendendosi dall'estremo assalto di Corbin Strong, cui non basta il 2° posto di giornata per scalzare l'azzurro, avvantaggiato dalla somma dei piazzamenti.

Una fuga numerosa verso Thuin

La quinta e ultima frazione del Tour de Wallonie (Mouscron-Thuin, 192,1 km) mescola côtes e pavé fin dai primi chilometri: doppiato il Mont de l'Enclus (1200 metri al 6%), la carovana si concede un'insolita digressione nelle Fiandre per affrontare al km 28 il leggendario Oude Kwaremont (2,6 km con una pendenza del 3,7%), seguito dalla Côte du Beau Site (1600 metri al 6%). Saliscendi a non finire nella parte centrale della tappa - che propone anche l'ascesa alla Tienne du Dragon (appena 400 metri che salgono all'8,2%) - prima di entrare nel circuito finale di 11,5 km da ripetere per quattro volte, in cui spicca il breve ma esplosivo Mur de Thuin: 400 metri quasi tutti in lastricato che superano il 7%).

Al km 12 prendono l'iniziativa in 16: l'australiano Nicholas Schultz (Free Palestine), i belgi Dries De Bondt (Decathlon-AG2R La Mondiale), Eli Iserbyt (Pauwels Sauzen-Bingoal), Jimmy Janssens (Alpecin-Deceuninck), Johan Meens (Bingoal-WB) e Rune Herregodts (Intyermarché-Wanty), i francesi Lilian Calmejane (Intermarché), Thibaud Gruel (Groupama-FDJ), Matis Louvel (Arkéa-B&B Hotels) e Geoffrey Soupe (TotalEnergies), il norvegese Anders Skaarseth (Uno-X Mobility), il polacco Filip Maciejuk (Red Bull-BORA-Hansgrohe), lo spagnolo Gonzalo Serrano (Movistar), lo statunitense Cole Kessler (Lidl-Trek), lo svizzero Tom Bohli (Tudor) e il tedesco Jonas Koch (Red Bull). Pur non sottovalutando la fuga, gli uomini della Tudor non si spremono per chiudere sui primi, che sio presentano ai -40 con un margine di 2'08".

Scatti a ripetizione nel gruppo di testa

Ben prima di imboccare l'anello conclusivo, iniziano i colpi bassi tra gli attaccanti: lo scatto del belga De Bondt apre la lunga serie di attacchi e ricongiungimenti che caratterizzeranno l'ultima parte della corsa. L'azione dell'ex campione nazionale belga - seguito da Koch e Skaarseth - si esaurisce in fretta tanto quanto le sortite di Soupe e Serrano, inseguito a sua volta da Louvel, Maciejuk e dal già menzionato De Bondt. Non va meglio al terzetto formato da Meens - che sceglie il muro conclusivo per sganciarsi dal gruppo - Bohli ed Herregodts. Per lo scatto buono bisogna attendere i -29 dalla linea bianca: Calmejane è l'ispiratore di un'altra azione, alla quale si uniscono Louvel, Maciejuk e - indovinate un po'? - l'attivissimo De Bondt. Dopo aver ceduto il testimone per qualche chilometro a Lidl-Trek e Visma-Lease a Bike, la squadra del capoclassifica, l'italiano Matteo Trentin (Tudor), torna al comando e, con l'aiuto della Free Palestine, inizia a erodere il vantaggio del quartetto di testa, ancora sul filo dei 2' al termine della seconda tornata. 

Alle spalle del quartetto di testa, restano a galla Janssens, Schultz, Serrano e Skaarseth, poi raggiunti nel corso del terzo giro dal belga Florian Vermeersch (Lotto Dstny) e dal norvegese Sakarias Koller Løland (Uno-X). Ancora più indietro, invece, Gruel, Herregodts e Meens, che saranno raggiunti dal gruppo dei migliori ai piedi del Mur de Thuin. Il ritmo imposto dalle formazioni che si giocano la vittoria finale è tale da accelerare i tempi del riaggancio. Eppure, i fuggitivi avrebbero potuto sperare in un epilogo diverso se solo non avessero scelto di battagliare prima del dovuto: l'azione ai -7 di Maciejuk - al quale si accoda immediatamente De Bondt - è la premessa per una breve ma accesa disputa tra Calmejane e Louvel, invitato dal compagno di fuga a chiudere sui primi due. Neppure l'ultima, disperata accelerazione del polacco di casa Red Bull riesce a scongiurare il rientro del gruppo, che si concretizza a 800 metri dall'arrivo. 

All'inizio del muro conclusivo, la stoccata risolutiva del britannico Samuel Watson (Groupama-FDJ), che guadagna immediatamente una manciata di secondi sul resto della concorrenza. I tentennamenti del neozelandese Corbin Strong (Free Palestine) - sommati alla condotta prudente di Trentin, per nulla intenzionato a mettere in discussione la sua maglia arancione - agevolano il compito del 22enne di Leeds, che festeggia così il suo primo successo da professionista. Alle sue spalle, la ruota veloce della Free Palestine regola facilmente il belga Timo Kielich (Alpecin), l'eritreo Natnael Tesfatsion (Lidl) e il norge Per Strand Hagenes (Visma-Lease a Bike), ma i 6" di abbuono non bastano per scavalcare il trentino (8° al traguardo) nella generale, complice la somma dei piazzamenti favorevole al veterano azzurro.

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Samuel Watson vince l'ultima tappa del Giro di Vallonia © Pagina Facebook Tour de Wallonie

Trentin e Strong con lo stesso tempo in classifica, ma…

A quasi 35 anni, dunque, il corridore di stanza a Borgo Valsugana centra il primo successo nella classifica a tempi di una gara a tappe, mettendosi alle spalle Strong (con lo stesso tempo) e il lussemburghese Alex Kirsch (Lidl, a 15"). In bacheca anche la maglia indaco della classifica a punti. Per chiudere, un'occhiata agli altri premiati: Janssens ha occupato il trono di miglior scalatore, il danese Frederick Wandahl (Red Bull) si è aggiudicato il titolo di miglior giovane. Alla Free Palestine, infine, il primato a squadre.

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Carmine Marino
Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre 20