Reinventarsi e riscoprirsi
La duttilità di Barbara Guarischi, una delle veterane del gruppo, che nel 2023 lancerà la velocista più forte del mondo. Dopo aver esplorato in maniera vincente il gravel e dopo essere tornata pure alla pista nei mesi scorsi
Ad Argenta le nuvole se l'è portate via il vento, lasciando che a splendere fosse il sole nella tranquilla domenica di settembre. Lo striscione del traguardo, posto a due passi dal centro cittadino, pronto ad accogliere le atlete. Sarà volata? Sarà assolo? L'attesa che col passare dei minuti si faceva sempre più spasmodica. Eccole apparire! Ecco il testa a testa, con Letizia Borghesi che prova a far valere il suo generoso e notevole spunto veloce. Ci prova la ragazza trentina ma viene superata da un'atleta esperta, molto più rapida e avvezza di lei alle conclusioni in volata. Appare Barbara Guarischi e a braccia alzate si va a prendere il titolo italiano. Si ma campionato italiano di cosa? Ma di gravel! C'è forse da stupirsi?
Effettivamente la sorpresa c'è, visto che una delle discipline del momento, in grado di attirare tanti nuovi potenziali aspiranti a vivere la bicicletta in maniera differente e anche a maggior contatto con la natura, rappresenta una sfida ardita e in cui scoprire anche nuovi limiti. Barbara poi col fuoristrada non ha avuto mai nulla a che fare, almeno fino a quest'anno. A questo 2022 che è stato per lei tutto un reinventarsi e riscoprirsi, con quell'entusiasmo che, soprattutto quando hai superato i trent'anni e sei ormai una delle veterane del gruppo, ti porta alla ricerca di nuove sfide ma senza dimenticare la propria indole. Che è amore per la velocità, per lo sprezzo del pericolo e per sentire concretamente i brividi sotto pelle all'approssimarsi del traguardo.
Barbara che da velocista promettente ha compreso l'importanza del poter restare ad alti livelli lavorando alacremente per le proprie compagne, lanciandole perfettamente in vista della volata finale ma senza dimenticare come si fa una volata e cosa serve per poter mettere la propria ruota davanti a quella di tutte le altre. Se n'è ricordata nell'occasione più importante, al sorgere di luglio, quando ad Orano (in Algeria) Paolo Sangalli ha affidato proprio a lei la leadership per i Giochi del Mediterraneo. Lei che la maglia azzurra non la indossava ormai da anni e che adesso era chiamata alla massima responsabilità. Ha risposto presente in maniera perentoria, coadiuvata perfettamente da quell'amalgama azzurro che quando si parla di ragazze sa raggiungere spesso quell'eccellenza che conduce alla perfezione e al massimo risultato.
Una gioia dorata, quella di Barbara, che l'ha riportata poi in nazionale per aiutare Elisa Balsamo e Rachele Barbieri a centrare il podio ai campionati Europei di Monaco di Baviera e che ha fatto il paio con quell'azzurro della pista ugualmente riscoperto, per volere e interessamento di Marco Villa che di una come lei può avere ancora bisogno, tanto per le singole prove Endurance quanto per il quartetto, nonostante la concorrenza sia sempre numerosa e spesso spietata.
Eppure lei l'ha presa così, con quella filosofia che sa abbinare la dedizione al divertimento e che l'ha portata ad esaltarsi anche su quegli sterrati che anni addietro non avrebbe mai pensato di esplorare in maniera così stimolante e, se vogliamo, anche fantasiosa. Magari proverà in maniera più convinta anche col ciclocross, chi lo sa, ma intanto la ciliegina sulla torta è ugualmente arrivata: in mezzo a tante soddisfazioni personali la conferma di essere un'atleta in grado di fare il suo nel gruppo, risultando determinante per la buona riuscita del risultato di una compagna.
L'ha chiamata la SD Worx e ora la sua missione sarà quella di condurre alla vittoria nientemeno che Lorena Wiebes, vale a dire la velocista più forte del mondo. Roba seria, roba impegnativa ma in fin dei conti quando sei anche spensierata oltre che ligia al dovere tutto può venire più facile. Perché niente come le nuove sfide, anche quelle inattese, può generare nuova linfa e farti ricordare per davvero chi sei.