LA UAE Emirates vincitrice della cronosquadre alla Parigi-Nizza © UAE Emirates
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Parigi-Nizza, UAE Emirates col vento in poppa nella cronosquadre

Brandon McNulty conquista la maglia gialla dopo aver vinto coi compagni la tappa di Auxerre. Jayco e EF sul podio, calano nel finale Evenepoel e Roglic

05.03.2024 17:40

La cronosquadre geneticamente modificata che la Parigi-Nizza per il secondo anno propone sulle sue strade ha fatto quel che doveva fare: dare una rimescolata profonda alla classifica. Col tempo preso sul primo corridore del team che taglia il traguardo, ogni squadra opta per strategie diverse ma il caso vuole che a vincere sia stata una di quelle che hanno portato il maggior numero di corridori insieme all'arrivo, ovvero la UAE Emirates.

Una delle due, per precisare; ma l'altra è stata la INEOS Grenadiers, che ha scelto di tutelare Egan Bernal, conducendolo all'arrivo senza fargli perdere tempo rispetto ai compagni più portati per le lancette. La UAE invece aveva quattro cronoman (o comunque corridori che contro il tempo vanno forte) e li ha gestiti al meglio, e la cosa è tanto più evidente se consideriamo che all'intertempo la squadra emiratina era terza a 17" dalla Soudal-Quick Step e a 14" dalla BORA-Hansgrohe. Ma mentre le due citate si sono via via dissipate, João Almeida e compagni hanno proseguito come metronomi fino al traguardo, e il risultato li premia.

Parigi-Nizza 2024, la cronaca della terza tappa

Misurava 26.9 km la cronosquadre con partenza e arrivo a Auxerre valida come terza frazione della Parigi-Nizza 2024. Percorso esigente con due salitelle nella prima metà, intertempo piazzato al km 14.1, poi strada scorrevole fino alla rampetta su cui era posto il traguardo (poca cosa, ma sufficiente a sgranare ulteriormente le varie formazioni in dirittura).

Il primo tempo interessante è stato quello dell'Astana Qazaqstan, che con 32'02" (coi soli Christian Scaroni e Harold Tejada a “tempo pieno”) si è assicurata una mezz'oretta di primato temporaneo. Poi è arrivata la UAE Emirates a siglare un 31'23" che sarebbe risultato irraggiungibile per tutti. Al traguardo insieme João Almeida, Brandon McNulty, Finn Fisher-Black e Jay Vine. Il team emiratino era già stato il migliore - fin lì - all'intertempo con 19'12", e sarebbe arrivata la Soudal-Quick Step di Remco Evenepoel a scalzarlo dal primo posto con 18'55"; anche la BORA-Hansgrohe di Primoz Roglic avrebbe fatto meglio della UAE a metà gara, 18'59" per la squadra tedesca.

La seconda metà della tappa ha però cambiato le carte in tavola, e mentre i Soudal e i BORA perdevano abbondantemente colpi (ma bisogna dire che una spruzzata di pioggia ha complicato loro le cose), gli UAE hanno proceduto ottimamente fino al traguardo. E tra loro e i Remcoboys (alla fine quarti in 31'45") si sono inserite anche Jayco AlUla (31'38") e EF Education-EasyPost (31'43"), due formazioni che storicamente hanno una certa tradizione nelle cronosquadre.

La BORA (con Roglic solo Aleksandr Vlasov e Matteo Sobrero, peraltro staccati da Primoz nello sprint) è rotolata fino all'undicesimo posto con 32'17", mentre tutto sommato la INEOS ha tenuto chiudendo in 31'45", quinta. Un po' sotto le attese la Visma-Lease a Bike, da cui ci aspetteremmo sempre un certocché di dominio e che invece oggi non è andata oltre il sesto posto in 32'01".

McNulty nuova maglia gialla a pari tempo coi compagni

Brandon McNulty e Finn Fisher-Black, maglia gialla e maglia bianca della Parigi-Nizza © UAE Emirates
Brandon McNulty e Finn Fisher-Black, maglia gialla e maglia bianca della Parigi-Nizza © UAE Emirates

A questo punto è necessario un po' di riepilogo dell'ordine d'arrivo: UAE Emirates prima con 15" sulla Jayco, 20" sulla EF, 22" su Soudal e INEOS, 38" sulla Visma, 39" su Astana, Decathlon AG2R La Mondiale e Cofidis, 42" sulla Bahrain-Victorious, 54" sulla BORA. 14esima a 1'01" la Groupama-FDJ della maglia gialla Laurence Pithie.

La classifica come detto cambia totalmente, e davanti ci sono ora gli UAE: con lo stesso tempo, nell'ordine troviamo McNulty, Fisher-Black, Almeida e Vine; a 15" i Jayco Michael Matthews, Chris Harper e Luke Plapp, a 18" Evenepoel, a 20" Owain Doull (EF) nonché Bernal, che chiude la top ten. Distacchi nella generale per altri nomi di rilievo: 22" Carlos Rodríguez (INEOS), 32" Matteo Jorgenson (Visma), 42" Pello Bilbao (Bahrain) e Felix Gall (Decathlon), 54" Roglic, 1'01" David Gaudu (Groupama).

La nuova maglia gialla, lo statunitense Brandon McNulty, compirà 26 anni tra un mese e da diverso tempo è considerato un po' una promessa mancata: nel senso che ci si aspettava da lui un impatto maggiore nel World Tour, che frequenta dal 2020, quando approdò in UAE Emirates. Diciamo che ci ha messo un po' per ambientarsi, pur lasciando qua e là qualche segno (nel 2022 aveva già vinto una tappa alla Parigi-Nizza) mentre non disdegnava di dedicarsi a compiti di gregariato.

Lo scorso anno lo squillo al Giro d'Italia col successo nella frazione di Bergamo, e invece in questo 2024 pare partito con tutt'altro buzzo, se è vero che ha già conquistato tre vittorie (più la cronosquadre di oggi), portandosi a casa tappa e corsa alla Volta Valenciana nonché la crono dell'UAE Tour. Se in salita andasse forte come contro il tempo potrebbe in effetti pensare di dire la propria nei prossimi giorni per provare a difendere questa gialla che oggi ha preso per la miglior somma di piazzamenti rispetto ai compagni.

E invece già domani, presumibilmente, McNulty giocherà in difesa: la quarta tappa della Parigi-Nizza 2024 sarà infatti un continuo saliscendi sui 183 km da Chalon-sur-Saône a Mont Brouilly; l'arrivo in salita (3 km al 7.7%) sarà solo la decima scalata di giornata (tra quelle più rilevanti, ma ci sono altri strappetti minori); in particolare, occhio al Col du Fût d'Avenas, 5 km al 7% con scollinamento ai -21. Sarà senza dubbio una delle frazioni chiave della Course au Soleil.

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