Lorena Wiebes vince il suo secondo campionato europeo ©Limburg 2024
Donne Élite

Wiebes è ancora la più veloce d'Europa, Balsamo seconda

La favorita stravince in volata ad Hasselt dopo una corsa addormentata dalle sue compagne. Argento per l'Italia, bronzo a Daria Pikulik

14.09.2024 18:20

Volata doveva essere e volata è stata. La sfida attesa era la stessa di due anni fa a Monaco di Baviera, e il risultato non è cambiato. Lorena Wiebes vince la gara in linea élite dei campionati europei di Hasselt, battendo in volata Elisa Balsamo, ancora una volta medaglia d'argento. 

Questa volta è stata ancora più netta l'affermazione della sprinter più forte del mondo, che aveva puntato tantissimo su questa gara e non si è fatta trovare impreparata, supportata al meglio dalle compagne, che hanno anestetizzato una corsa che già dal percorso offriva ben pochi spunti per uscire dal copione. Tutto perfetto per i Paesi Bassi, ma anche l'Italia ha fatto quello che poteva, correndo sempre davanti e offrendo alla propria capitana un ottimo leadout. Contro una velocista da 90 vittorie in carriera a 25 anni però, a volte non basta nemmeno la perfezione per fare meglio del secondo posto.

Lorena Wiebes arriva a 90 vittorie in carriera ©Limburg 2024
Lorena Wiebes arriva a 90 vittorie in carriera ©Limburg 2024

Europei 2024, gara in linea femminile élite: la cronaca della gara

La prima a provare a muoversi è Nikola Nosková (Repubblica Ceca), che però scivola in una curva e viene ripresa dal gruppo. In diverse provano a portare via la fuga già prima dell'ingresso nel circuito di Hasselt, in cui si entra per la prima volta dopo trenta chilometri. La ceca ci riprova ai -125, e questa volta riesce a guadagnare quasi un minuto sul gruppo, senza che nessuna provi a seguirla immediatamente. Riparte qualche chilometro dopo Rotem Gafinovitz, che non riesce però a rientrare.

Nosková riguadagna oltre un minuto all'ingresso del circuito del Limburgo, dove sono concentrati tutti gli strappi principali del percorso. In gruppo non sono solo Italia e Paesi Bassi a prendere le prendere posizioni, ma anche i treni di Polonia e Francia, specialmente nell'avvicinamento ai primi settori di pavé. La fuggitiva viene ripresa a 90 dall'arrivo, proprio in uscita dal pavé di Manshoven, dove prova a muoversi Jelena Erić (Serbia), subito seguito da Liane Lippert (Germania) e Mischa Bredewold (Paesi Bassi). 

Il gruppo si ricompatta subito e ci riprova Mireia Benito (Spagna), che guadagna anche oltre un minuto, ma viene tenuta ampiamente sotto controllo. Ai -58 dal traguardo viene ripresa, e stavolta sono Francia e Germania a provare a muovere la corsa e portare via un altro gruppetto, con Romy Kasper e Audrey Cordon-Ragot e poi Gladys Verhulst, ma le neerlandesi non lasciano scappare nessuna. In ogni tentativo ci sono sempre una maglia arancione e una maglia azzurra, e portare via un gruppetto diventa praticamente impossibile.

Sono rimasti solo due muri per provare a fare selezione, all'ultimo passaggio su Kolmontberg e Zammelenberg. Ci prova prima Elise Chabbey (Svizzera), seguita e stoppata da Amber Kraak, poi una volta riprese tocca a Lippert, su cui si portano in prima persona Balsamo e Wiebes. Le occasioni per le scattiste sono finite, e le squadre senza una sprinter di riferimento provano a giocarsi le ultime carte. Ci prova ripetutamente il Belgio, ma l'unica che riesce ad avvantaggiarsi è la spagnola Sara Martín.

Wiebes è sempre Wiebes, Balsamo seconda

Il suo vantaggio è di poco più di quindici secondi al passaggio sul traguardo per l'ultimo giro, con tutti i treni già schierati per una volata ormai inevitabile. L'avventura della spagnola termina pochi chilometri dopo, ripresa dalla custode del gruppo Ellen van Dijk, che continua a tirare il gruppo anche nel finale. Le neerlandesi rimangono compatte in testa per diversi chilometri, mentre le italiane rimangono più coperte fino agli ultimi cinque chilometri. 

Sono Thalita De Jong e Vittoria Guazzini a guidare i rispettivi treni dentro l'ultimo chilometro, in cui tutte sanno che la posizione giusta da tenere è l'interno dell'ultima semicurva ai 300 metri, a cui tutte vogliono arrivare in testa dopo aver visto lo sprint delle under 23. La lotta per la posizione la vince la squadra italiana, con Barbara Guarischi prima e Rachele Barbieri poi a pilotare perfettamente Balsamo. Wiebes decide di lasciare il suo treno e battezzare la ruota della rivale, facendo affidamento sulla sua intuizione, che ancora una volta si rivela vincente. Ai 250 metri lancia il suo sprint al centro della strada, prima ancora che Barbieri abbia terminato il leadout, e in questo modo fa perdere un po' di momentum a Balsamo, che a quel punto può solamente spostarsi verso le transenne e lanciare il suo sprint. Anche sul lanciato però non c'è niente da fare: come due anni fa, ma ancor più nettamente, Lorena Wiebes vince il campionato europeo davanti a Elisa Balsamo.

Una volata caotica ma che premia la più forte in assoluto, che si riprende la maglia stellata dopo averla lasciato per un anno alla compagna Bredewold. Nessuna sorpresa anche sul terzino gradino del podio, occupato dalla polacca Daria Pikulik, che in una gara così poco selettiva era chiaramente la migliore delle altre. Completano la top five Clara Copponi (Francia) e Ingvild Gåskjenn (Norvegia).

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