Tadej Pogacar aspetta le prossime difficoltà altimetriche del Tour de France © Tour de France
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Pogacar: “L’attacco di oggi? Ho voluto sgranchirmi le gambe”

Tadej si muove nel finale della diciassettesima tappa del Tour de France e si compiace per la manciata di secondi guadagnati sul rivale Vingegaard. Carapaz può festeggiare: “Sarà una giornata che ricorderò per sempre”

17.07.2024 18:23

Le dichiarazioni dei protagonisti dopo la diciassettesima tappa del Tour de France, con arrivo a SuperDévoluy, che ha visto il successo di Carapaz. Tra i big Pogacar attacca sul finale e mette in difficoltà Vingegaard. Evenepoel risponde e alla fine guadagna sui rivali, mentre il danese si salva supportato da un ottimo lavoro della squadra.

Richard Carapaz vince a SuperDévoluy © Tour de France
Richard Carapaz vince a SuperDévoluy © Tour de France

Carapaz: “Sarà una giornata che ricorderò per sempre”

“Questa vittoria è il massimo. Ci stiamo provando dall’inizio del Tour, perché il nostro obiettivo principale è sempre stato quello di vincere una tappa. Oggi è stato un giorno durissimo con continui attacchi. Penso che sarà una giornata che ricorderò per sempre. Nella prima parte avevo provato ripetutamente. Ad un certo punto si è sganciata una grossa fuga e credo di aver sfruttato al meglio il momento giusto per partire. Conoscevo molto bene l’ultima salita, l’avevamo studiata bene questa mattina insieme ai direttori sportivi. Alla fine, siamo riusciti a giocarci le nostre carte con intelligenza. 

Al Tour vengono sempre i migliori ed è la miglior corsa del mondo per questo motivo. Ogni squadra viene qui  con la sua migliore versione e con i suoi uomini più forti. Vincere al tour significa vincere nella corsa più importante del mondo con il più alto livello di tutto il pianeta. Penso che in tutta l’America latina ci sarà grande festa. Sono molto orgoglioso di rappresentare un intero continente in questa maniera".

Pogacar: “Ho voluto sgranchirmi le gambe sul finale”

“Un giorno in meno alla fine. Oggi è stata un’ottima giornata, con una partenza velocissima come se fosse una corsa juniores di 125 chilometri. Ho solo voluto sgranchirmi un po’ le gambe sul finale. Non lo so se è una questione di DNA o altro. Effettivamente, nemmeno io ho ben chiaro il perché oggi ci abbia provato, ma alla fine ho guadagnato due secondi su Jonas e sono molto contento. Remco è in grande forma. Oggi ha fatto un ottimo attacco sul finale, ma la Visma è riuscita a fare un lavoro di squadra eccellente. Penso che senza questo lavoro io e lui saremmo riusciti a mettere molta più pressione su Vingegaard, ma gli va dato atto che hanno fatto davvero un ottimo lavoro come team".

Evenepoel: “Missione compiuta! Ho guadagnato sui miei avversari e consolidato la maglia bianca”

“Mi sono sentito bene tutto il giorno. Quando ha attaccato Pogacar ho reagito un po’ troppo tardi e quindi non sono riuscito a seguire le sue ruote, ma nella discesa siamo rientrati insieme a Laporte e Vingegaard. Dopo avevo ancora un compagno davanti che poteva aspettarmi e allora ho deciso di provarci, sia per guadagnare del terreno sia per consolidare il mio terzo posto. Alla fine possiamo dire: missione compiuta, con un ottimo risultato e un'altra grande giornata. 

Quella di oggi è stata una giornata durissima. La squadra mi ha supportato. Ho guadagnato 12 secondi sui miei avversari, ma la cosa più importante è aver consolidato la maglia bianca e il mio vantaggio su chi mi insegue".

Van Aert: “Siamo sempre pronti a rispondere a Pogacar”

“Non ho visto l’attacco di Pogacar perché ero davanti, ma ci aspettiamo sempre che lui conduca le corse in maniera aggressiva. Siamo sempre pronti a rispondere. Devo ancora parlare con Jonas per capire cosa sia successo, ma di certo è stato molto positivo che io e Benoot fossimo davanti per potergli dare una mano nel finale”.

Almeida: "Non sapevo che Pogacar voleva attaccare"

“È stata una buona giornata. È stato durissimo far partire la fuga, ma abbiamo corso bene stando sempre davanti. Personalmente non sapevo che Pogacar volesse attaccare. Io sto bene, è passato un altro giorno e all’arrivo mancano ancora un po’ di tappe. Comunque io sono qui per lavorare per Tadej, se poi arriva anche un piazzamento in classifica è meglio, ma chiaramente la priorità è Pogacar”.

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Umberto Bettarini
Milanese di nascita, calabrese per vocazione. Dopo la sua prima randonnée, ha assaggiato la famosa “pillola rossa” per scoprire quanto è profonda la tana del Bianconiglio. Da allora è intrappolato in una grave forma di dannazione ciclistica