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Giro d'Italia, le dichiarazioni: Bernal vuole tenere i piedi per terra, giornate no per Evenepoel e Ciccone

19.05.2021 21:51
Mauro Schmid (Qhubeka-Assos)
«Non mi aspettavo di essere al via di un grande giro quest'anno ma la squadra ha creduto in me e non appena sono stato selezionato per questa fantastica gara, il Giro d'Italia, ho messo nel mirino la tappa di oggi. In passato ho fatto tanta MTB e ciclocross che mi hanno insegnato a guidare bene la bicicletta. Inoltre ho anche la forza e l'esplosività del ciclismo su pista. Infatti quest'anno rappresenterò la Svizzera alle Olimpiadi nell'inseguimento a squadre. Sono rimasto sorpreso di quanto sia stato facile entrare nella fuga stamattina e di quanto velocemente abbiamo guadagnato sul gruppo. Verso la fine eravamo a tutta e ho deciso di smettere di tirare per recuperare qualche energia. Il mio direttore sportivo mi ha detto di prendere l'ultima curva davanti. Ho fatto così e a 50 metri dal traguardo ho capito che ce l'avevo fatta. È semplicemente incredibile».

Egan Bernal (Ineos Grenadiers)
«Mi è piaciuto correre sullo sterrato. È difficile trovare il giusto equilibrio: bisogna essere davanti per non cadere ma per stare davanti devi prendere dei rischi. È importante avere una squadra forte per essere nel posto giusto in tappe come questa. Oggi abbiamo guadagnato dei secondi importanti ma sappiamo quanto siano dure le tappe che restano. È necessario tenere i piedi per terra e continuare a rispettare tutti gli altri favoriti. Prima del Giro avevo dovuto saltare alcuni allenamenti a causa dei problemi alla schiena e sinceramente non pensavo che sarei andato così bene già nelle prime frazioni e in questa in particolare».

Remco Evenepoel (Deceuninck-QuickStep)
«Purtroppo ho perso due minuti. Non è stata la giornata migliore per me. Ho sofferto molto sul secondo settore, poi sul terzo quando hanno iniziato ad accelerare ho sentito le gambe abbastanza vuote, ecco perché ero in ultima posizione e poi non sono più riuscito a seguire il gruppo. Il mio corpo ha reagito così all'undicesimo giorno di corsa dopo così tanto tempo senza gare. Sono grato alla squadra e a João per il lavoro che hanno fatto per me oggi, dall'inizio alla fine. Non è un buon risultato per me, ma sono ancora settimo nel mio primo Grande Giro e rimango fiducioso, c'è ancora tanta strada per arrivare a Milano».

Giulio Ciccone (Trek-Segafredo)
«È stata una giornata no, come purtroppo può capitare in un grande giro e, specialmente, quando riparti dopo il giorno di riposo con una tappa così impegnativa. Purtroppo le sensazioni sono state opposte a quelle avute fino a lunedì. Mi sono difeso bene fino ai -5 km, grazie anche al prezioso lavoro dei compagni che mi hanno tenuto sempre davanti. Ma le gambe non erano brillanti come i giorni scorsi. Oggi ho pagato, ma so che la condizione c'è, è buona. Voltiamo pagina e, con la stessa serenità con cui ho corso finora, rimango fiducioso per le prossime tappe».

Enrico Battaglin (Bardiani CSF Faizanè)
«Oggi essere in fuga era sicuramente interessante perché era plausibile che la fuga arrivasse, quindi sono felice di essere riuscito a entrare. La tappa è stata molto impegnativa, sia per chi si trovava davanti che per chi l’ha affrontata da dietro. Sullo sterrato i livelli non sono come sulla strada normale lo si è visto molto anche dietro dai distacchi dei big. Peccato per la caduta, ho dovuto spendere molto per rientrare, e quindi non ne ho più avuto per sprintare sul finale. Sto crescendo alla distanza in questo Giro d’Italia come previsto, rimanendo tranquillo nelle prime tappe».

Alessandro Covi (UAE Team Emirates)
«Oggi quando ho preso la fuga ho capito subito di stare bene. Ho avuto un inizio di stagione abbastanza sfortunato tra infortuni vari e la cosa di cui sono più contento è che sto ritrovando una buona condizione. Nel ciclismo si vince e si perde, oggi ho perso però non ho rammarichi, ho fatto il possibile, ci riproverò!»
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