Alla scoperta del Giro Rosa
Analizziamo il percorso della più importante corsa a tappe femminile; nove giornate fra centro e sud Italia, non mancano i trabocchetti
La scorsa settimana era stato presentato ufficialmente il percorso del Giro Rosa 2020 ed oggi, in una giornata senza gare di primissimo piano, è l'occasione giusta per analizzare un po' più nel dettaglio quello che hanno preparato Giuseppe Rivolta ed il suoi collaboratori. La corsa si disputerà da venerdì 11 a sabato 19 settembre per un totale di nove tappe, una in meno rispetto agli ultimi anni: la riduzione era stata decisiva per dare alle atlete il tempo necessario per viaggia in Svizzera per i Campionati del Mondo, che però purtroppo sono stati annullati e non si sa ancora se, dove, come e quando verranno recuperati; ma anche con "sole" nove tappe il Giro Rosa resta la corsa a tappe più lunga e prestigiosa per il ciclismo femminile.
La corsa si snoderà interamente al centro-sud tra le regioni di Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Puglia per un totale di 975.8 chilometri. Rispetto alle ultime due edizioni, il fatto di scendere nell'Italia meridionale porterà ad avere un percorso dalle caratteristiche differenti anche se nel complesso non meno impegnativo: non ci saranno grandi montagne che hanno fatto la storia del ciclismo, solo all'inizio della terza tappa le atlete supereranno brevemente i 1000 metri di quota e gli stessi arrivi in salita non sembrano avere le peculiarità tale da esaltare le scalatrici pure, in compenso però bisognerà fare i conti con un percorso ricco di strappi e salitelle, con pochissima pianura o tratti di respiro. Insomma, una scalatrice pure magari non incontrerà troppo terreno per brillare, ma non c'è dubbio che alla fine nelle prime posizioni troveremo atlete forti, complete ed in ottime condizioni di forma.
1a TAPPA – Venerdì 11 settembre. Grosseto-Grosseto, cronosquadre, 16.8 km
Per il quarto anno consecutivo il Giro Rosa prenderà il via con una cronometro a squadre con partenza e arrivo a Grosseto: in programma ci sono 16.8 chilometri completamente pianeggianti e caratterizzati da lunghi rettilinei in cui le varie formazioni in gara potranno innestare il lungo rapporto e provare a fare velocità sotto il ritmo delle migliori passiste; solo il qualche rotonda ed in un paio di curve più insidiose ci sarà da toccare i freni. Sarà un tappa fondamentale nell'economia della corsa anche perché sarà l'unica contro il tempo visto non avremo una cronometro individuale: le squadre più forti ed organizzate potrebbero quindi iniziare a scavare distacchi importanti che alla fine potrebbero anche essere decisivi per qualche piazzamento.
2a TAPPA – Sabato 12 settembre. Civitella Paganico-Arcidosso, 124.8 Km
La corsa resterà in provincia di Grosseto per una frazione che sarà caratterizzata da due tratti di strada sterrata. La tappa non avrà praticamente un metro di pianura e le atlete dovranno sempre tenere gli occhi aperti per non farsi sorprendere da attacchi e fughe. Il primo settore sterrato sarà dopo appena 14 chilometri in località Cinigiano, il secondo invece sarà lungo 4.2 chilometri e in corrispondenza della salita Seggiano che terminerà a soli 11 chilometri dall'arrivo: si girerà praticamente attorno al Monte Amiata ed al gpm le atlete non troveranno discesa ma un lungo falsopiano con tratti in contropendenza che potrebbero contribuire a dilatare i distacchi creatisi sulla salita sterrata.
3a TAPPA – Domenica 13 settembre. Santa Fiora-Assisi, 142.2 Km
Partenza immediatamente in salita (e qui si toccherà come detto la "Cima Coppi"), poi per i primi 80 chilometri la tappa sarà un continuo su e giù e non si può escludere che in gruppo si riduca sensibilmente o che si formi una fuga con dentro anche alcune o molte delle favorite per la vittoria finale. Da quel punto la strada si farà un po' meno complicata, anche se non mancherà qualche breve strappetto: il finale però si giocherà sulla dura salita di Assisi, non particolarmente lunga ma con pendenze cattive che hanno spinto gli organizzatori a mettere l'unico gran premio della montagna di prima categoria di questo Giro Rosa 2020. È una tappa dura, ma l'anno scorso c'erano Laghi di Cancano e Malga Montasio come gran premi della montagna più impegnativi: il paragone è impietoso.
4a TAPPA – Lunedì 14 settembre. Assisi-Tivoli, 170.3 Km
Una tappa da record per il ciclismo femminile: 170 chilometri sono una distanza assolutamente inedita per le donne a livello di corse UCI, e diventa ancora più rilevante se inserita nel contesto di una corsa tappe come il Giro Rosa. L'unico gpm, poco prima di metà gara, è quello di Arrone ma possiamo contare almeno cinque o sei altre salitelle senza categoria ma che non faranno piacere alle gambe delle atlete: l'ultima sarà proprio quella che porta al traguardo di Tivoli dove le atlete arriveranno con le gambe decisamente appesantite e non saranno in tante ad avere ancora l'esplosività necessaria per puntare alla vittoria. Magari saranno minimi, ma anche questo finale creerà dei distacchi tra le principali favorite.
5a TAPPA – Martedì 15 settembre. Terracina-Terracina, 110.3 Km
Partenza e arrivo a Terracina con tanta pianura sia all'inizio che alla fine del percorso di questa quinta tappa. Il problema per le velociste, però, è quello che c'è in mezzo: a metà tracciato dovranno infatti fare i conti con la salita di seconda categoria di Madonna della Civita, molto lunga anche se non durissima. Le sprinter più resistenti potrebbero provare ad approfittarne e far imporre alle compagne un ritmo che possa far staccare le rivali: ma tutte le squadre potrebbero avere questa stessa strategia ed alla fine potrebbero rimanere davvero in poche davanti. Per fortuna ci sarà spazio per poter recuperare e per provare a guadagnarsi il primo vero arrivo in volata della corsa.
6a TAPPA – Mercoledì 16 settembre. Torre del Greco-Nola, 97.5 km
Sulla carta dovrebbe essere la frazione più facile di questo Giro Rosa, ma anche in questo caso non sarà scontato che le squadre delle velociste riescano a tenere il gruppo compatto: prima la salita di Sarno di terza categoria, poi quella di Forino ed infine il falsopiano all'insù a Monforte Irpino potrebbero essere il terreno ideale per una fuga. Fuga che però dovrà prendere un buon vantaggio perché il finale sarà veloce ed il gruppo proverà a recuperare per giocarsi un altro arrivo a ranghi compatti, più o meno.
7a TAPPA – Giovedì 17 settembre. Nola-Maddaloni, 112.5 Km
Una tappa che sembra una piccola classica aperta a molti scenari differenti. Dopo 78 chilometri il gruppo transiterà una prima volta sotto al traguardo di Maddaloni e da qui si inizierà un circuito da ripetere due volte con la salita del Santuario di San Michele Arcangelo: sono circa 4 chilometri con una pendenza media del 5%, abbastanza per dare vita ad attacchi in sequenza. Dalla vetta mancheranno poco più di 8 chilometri all'arrivo e per questo motivo nel corso del secondo passaggio potrebbero addirittura esseere le big a muoversi in cerca di guadagnare qualche secondo che possa cambiare le posizioni della classifica generale. E teniamo presente che se qualcuna non avrà fatto grandi imprese in precedenza, la classifica potrebbe essere ancora relativamente corta.
8a TAPPA – Venerdì 18 settembre. Castelnuovo della Daunia-San Marco La Catola, 91.4 Km
Se escludiamo la cronometro a squadre, questa è la tappa più breve del Giro Rosa 2020. La corsa giunge alle due tappe decisive entrambe in provincia di Foggia: sono strade poco battute dalle corse ciclistiche, ma patron Giuseppe Rivolta è riuscito a disegnare percorsi interessanti. La prima salita che le atlete dovranno percorrere è quella di Vulturino, abbastanza lunga ma non particolarmente impegnativa: il gpm sarà al chilometro 50, ma la strada continuerà a salire ancora per po' alternandosi a brevi tratti di discesa. Discorso completamente opposto per l'ascesa finale verso San Marco La Catola: i primi tre chilometri e mezzo, infatti, avranno una pendenza media attorno al 9-10%, gli ultimi 2500 metri invece saranno molto più dolci ma anche in questo caso, chi avrà ancora forze nelle gambe potrà fare la differenza.
9a TAPPA – Sabato 19 settembre. Motta Montecorvino-Motta Montecorvino, 109.8 Km
Niente passerella per le velociste nella tappa finale, tutt'altro: gli organizzatori hanno infatti disegnato un frazione interamente in circuito con partenza e arrivo a Motta Montecorvino. In programma ci sono quattro giri da 27.5 chilometri con la salita di Volturino già vista il giorno precedenza: questa volta le cicliste l'affronteranno dal versante opposto, anche questo abbastanza pedalabile. Negli ultimi cinque chilometri per raggiungere Motta Montecorvino il dislivello sarà di 200 metri: all'ultima fatica di un Giro Rosa potrebbe bastare per fare distacchi importanti, anche perché le atlete che avranno ancora qualche obiettivo a cui puntare daranno tutto senza risparmiarsi.
Le altimetrie delle tappe del Giro Rosa 2020
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