Van der Poel, la luce si è riaccesa
Tirreno-Adriatico, tappa emozionante sui muri marchigiani: il fenomenale neerlandese prende e stacca Fabbro negli ultimi metri
Tutta marchigiana la settima tappa della Tirreno-Adriatico 2020: in un continuo rimbalzo tra anconetano e maceratese, la Pieve Torina-Loreto di 181 km sale sui muri che costeggiano il territorio, con sette transiti, compreso quello conclusivo, nella cittadina di arrivo. Scarsa la pianura, soprattutto nella seconda metà di gara, per un susseguirsi di saliscendi da togliere il fiato, complice la temperatura decisamente elevata.
Quattordici in fuga, presenti anche Van der Poel e Ballerini
Dopo il via delle 11.30 la frazione è all'insegna dell'anarchia: scatti e controscatti - tra quanti si muovono, anche Vincenzo Nibali - ma la fuga stenta a partire nonostante un'andatura elevata, come testimonia la media della prima ora di 48.9 km/h. L'attacco buono si forma poco dopo il km 65, sulle rampe verso lo strappo di Montecassiano: in due tranche vanno via ben quattordici elementi, con nomi decisamente interessanti. A sorpresa mancano Marco Canola (Gazprom-RusVelo) e Héctor Carretero (Movistar Team), in lotta per la maglia verde; stante l'ovvia assenza domani dei gpm, lo spagnolo ipoteca così la conquista della divisa degli scalatori.
Presenti lo svizzero Silvan Dillier (AG2R La Mondiale), il belga Dries De Bondt e il neerlandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix), il lombardo Alessandro Tonelli (Bardiani CSF Faizanè), il friulano Matteo Fabbro (Bora-Hansgrohe), lo statunitense Will Barta (CCC Team), il belga Julien Vermote (Cofidis), il lombardo Davide Ballerini (Deceuninck-Quick Step), il portoghese Rubén Guerreiro (EF Pro Cycling), lo spagnolo Sergio Samitier (Movistar Team), il belga Victor Campenaerts (NTT Pro Cycling), il neerlandese Martijn Tusveld (Team Sunweb), il francese Julien Bernard (Trek-Segafredo) e il siciliano Giovanni Visconti (Vini Zabù-KTM).
L'Astana lavora in gruppo, Battistella va all'inseguimento
Il gruppo lascia subito spazio agli attaccanti, che attorno alla boa di metà tracciato arrivano a possedere 5'03"; da questo momento in poi cambia la cromaticità in testa al plotone, con la macchia celeste dell'Astana che si pone in testa. Manuele Boaro, Fabio Felline e Yuriy Natarov si mettono a tirare, portando il gap ai meno 75 km a 3'15" facendolo scendere sino ai meno 2'30" ai meno 65 km; qui, però, il drappello di testa reagisce, soprattutto per merito di un De Bondt totalmente votato alla causa Van der Poel.
A 52 km dal termine, in un nuovo passaggio a Loreto, la Lotto Soudal si muove con Carl Fredrik Hagen, seguito da Samuele Battistella (NTT Pro Cycling); l'iridato under 23 di Harrogate, 4 km più tardi, si sbarazza del norvegese, iniziando un solitario tentativo di rientro sulla testa. Al traguardo volante di Recanati (km 137.7), vinto da Tusveld, Battistella transita con 58" di ritardo mentre il gruppo, sempre con insegue a 1'42".
Guerreiro apre le danze, iniziano scatti e controscatti
Pressoché in contemporanea, ai meno 36.5 km esplode la corsa: davanti attacca Guerreiro, marcato subito da Van der Poel, poi da Fabbro e quindi da Ballerini e De Bondt, bravi a rientrare. Complice un rallentamento, anche Bernard, Samitier, Tusveld, Vermote e Visconti si aggiungono nuovamente; gli unici a perdere definitivamente contatto, sono quindi Barta, Campenaerts, Dillier e Tonelli.
Dietro, come detto, l'Astana sceglie di mandare in avanscoperta Óscar Rodríguez, fermando al contempo i gregari nel loro lavoro: con lo spagnolo si muovono Patrick Konrad (Bora Hansgrohe) e Bert Van Lerberghe (Deceuninck-Quick Step), andando a riassorbire Battistella e formando così un bel quartetto. Senza i kazaki a lavorare, nessuno prende il testimone, favorendo l'avvantaggiarsi dei fuggitivi, degli attaccanti e di nuovi coraggiosi come Benjamin Thomas (Groupama-FDJ) e il locale Giovanni Carboni (Bardiani CSF Faizanè).
Fabbro prende e se ne va, Fuglsang esce dal gruppo
Il lusitano non sta nella pelle e ai meno 27 km, all'inizio della scalata verso Loreto, forza di nuovo: stavolta l'ex Katusha è maggiormente efficace, tanto che il solo Fabbro riesce a contenerlo. Pare in difficoltà Van der Poel, che fa parte del primo quintetto inseguitore; il campione neerlandese si muove da fuoriclasse e, con una sparata delle sue allo scollinamento, rientra sui due di testa - imitato in discesa da Samitier, Tusveld e Visconti. Ma ai meno 23 km, verrebbe da dire finalmente, un uomo tutto solo riesce ad involarsi; è Matteo Fabbro che prende e se ne va, tentando una clamorosa azone.
L'Astana accende di nuovo la miccia, facendo partire Jakob Fuglsang: con il danese se ne vanno una dozzina, riportandosi prima sul drappello di Rodríguez e poi andando via con Matthew Holmes (Lotto Soudal) e Benjamin Thomas, riprendendo Ballerini, Bernard e Vermote. Ai meno 16 km il friulano possiede 30" sul quintetto Van der Poel, 2' sul drappello Fuglsang e 2'35" sul gruppo, dove la Mitchelton deve iniziare a lavorare e dove si verifica una scivolata senza conseguenze per Michael Woods e Tao Geoghegan Hart.
Il sogno di Fabbro si sbriciola di fronte a Van der Poel, vittoria per Mathieu
Fabbro procede nella sua avventura solitaria; sull'ultimo gpm a Loreto (km 172.5) l'azzurro ha 18" su Guerreiro, Samitier, Tusveld, Van der Poel e Visconti, 40" su Holmes e Thomas, 45" su Fuglsang vittima di una innocua scivolata e 1'30" sul plotone, dal quale si è mosso Iván García Cortina (Bahrain McLaren). Il passo di Fabbro è costante e gli consente di entrare prima degli ultimi 1200 metri decisivi in salita con 20" sul quintetto Van der Poel, 27" sul terzetto Fuglsang, 45" su García Cortina e 55" sul gruppo tirato da Lucas Hamilton.
Proprio sotto l'arco dell'ultimo km scatta dal gruppo Michael Matthews, in versione fucilata; Fabbro soffre e prova a resistere, entrando negli ultimi 500 metri con 50 metri su Guerreiro e Mathieu van der Poel. Ma il fenomenale neerlandese è in versione cannibalesca: stacca il portoghese, rinviene sull'italiano e lo scavalca in un battibaleno ai meno 200 metri, conquistando la seconda vittoria stagionale su strada dopo il titolo nazionale. Due di fila, per altro, per la sua Alpecin-Fenix, che dopo Merlier oggi ha lavorato a fondo per l'altro big: una Professional con i fiocchi, ma non è una novità.
Big assieme, domani la chiusura con la crono di San Benedetto
Seconda piazza a 4" per Rubén Guerreiro (EF Pro Cycling), giunto assieme ad uno sconsolato Matteo Fabbro (Bora-Hansgrohe). Quarto a 9" è Wilco Kelderman (Team Sunweb), primo dei big e con un secondo di vantaggio su Alex Aranburu (Astana Pro Team), Simon Yates (Mitchelton-Scott), Michael Woods (EF Pro Cycling), Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), Aleksander Vlasov (Astana Pro Team) e Rafal Majka (Bora-Hansgrohe). Gap di 13" per Fausto Masnada (Deceuninck-Quick Step).
La classifica vede ancora Simon Yates in maglia azzurra con 16" su Majka, 39" su Thomas, 49" su Vlasov, 57" su Masnada e 59" su Kelderman. Domani l'edizione 55 della Corsa dei Due Mari si conclude con la tradizionale cronometro di 10050 metri a San Benedetto del Tronto, test perfetto per i pretendenti all'imminente prova iridata della specialità; in chiave classifica generale, per quanto Thomas sia più adatto rispetto al connazionale alle sfide individuali. Tuttavia, in casa Yates, regna sicuramente il timore visto ciò che capitò nel 2019 ad Adam, che dilapidò un margine di 25" su Roglic; in ogni caso, la prima volta di un britannico sul gradino più alto del podio sembra assai probabile.