No, ma non basta un ultimo atto spettacolare a fidelizzare il pubblico. E se ci si addormenta davanti al tappone dolomitico, non si sarà nemmeno invogliati a scoprire la grande bellezza del ciclismo al di fuori dei GT
Ritiri in massa e tagli alle tappe più dure che si ripetono ogni anno: il Giro è politicamente debole? E allora perché non pensare ad una partnership col colosso belga per farsi ascoltare da UCI e gruppi sportivi?
Chiamato undici anni fa a sostituire Zomegnan nel ruolo di direttore del Giro per ricucire il rapporto con corridori e squadre, "Mister Limorté" ha peccato in senso opposto, cedendo troppo spesso alle pressioni del gruppo
Lungi dal voler cedere al complottismo, perché non attendere almeno la giornata di riposo prima di ufficializzare il ritiro? O il Giro per Evenepoel non vale nemmeno un raffreddore?
Hanno destato scalpore le critiche di Alessandro Fabretti allo spettacolo offerto dal Giro nelle prime tappe: è il capodelegazione Rai, chi altro dovrebbe pensare a rendere il racconto tv più avvincente?
Se c'è un GT in cui i pronostici vengono spesso sovvertiti, è il Giro d’Italia: e potrebbe succedere anche quest’anno, perché i due grandi favoriti hanno comunque dei punti deboli, e le alternative non mancano
Una manciata di squadre dominano e torna a levarsi la richiesta di un tetto salariale che limiti lo strapotere dei top team, ma è un sogno vano e facilmente aggirabile: meglio allora un limite ai punti UCI cumulabili dai corridori in rosa
Il ciclismo al tempo di Pogačar mal si concilia con i mille impegni di ognuno di noi: per goderci appieno certe imprese dovremmo lasciare il lavoro, la casa, i bambini… Ridateci il ciclismo noioso e prevedibile di qualche anno fa!