Paris-Roubaix 2018
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[restab title="Presentazione" active="active"]Inferno del Nord. Regina delle classiche. O, più semplicemente, Paris-Roubaix. La corsa più complicata al mondo pur non avendo un metro di salita. E pur non avendo, almeno negli ultimi tre lustri (e così sarà anche domani), condizioni meteorologiche avverse ad aumentarne la difficoltà. Una signora di 116 anni, ma con un fascino inimitabile per tutte le altre.
Il percorso è quello ormai consolidato: partenza da Compiègne, ottantina di km a nordest di Parigi, e arrivo nel velodromo André Pétrieux di Roubaix dopo 257 km. Ventinove i settori in pavé per complessivi 54.5 km da affrontare col coltello tra i denti. Sono tre i tratti più attesi e duri, giustamente indicati con il massimo grado di difficoltà nella classificazione per stelle: si comincia dalla leggendaria Trouée d'Arenberg, o semplicemente la Foresta, quei 2400 metri introdotti nel 1968 grazie al consiglio di Jean Stablinski e che, da allora, rappresentano l'emblema massimo della corsa.
Il duro Mons-en-Pévèle di 3000 metri rappresenta l'ingresso negli ultimi 50 km di battaglia e fornisce l'ideale punto di attacco per i coraggiosi. Il giudice ultimo risponde al nome di Carrefour de l'Arbre, quartultimo tratto a 17 km dal termine, dove le ultime energie residue devono essere spese, pena la quasi sempre irrimediabile perdita di contatto. Ma come dimenticare Cysoing, Orchies, Camphin-en-Pévèle, Wallers Pont Gibus, Gruson e gli altri settori in cui la Roubaix si può perdere in un battibaleno?
Nell'analisi dei favoriti non si può non partire parlando della Quick-Step Floors che quest'anno ha dominato in lungo ed in largo vincendo nove delle ultime dieci gare in Belgio: stavolta si corre in Francia, ma le caratteristiche del percorso sono simili. La squadra di Patrick Lefévère ha una formazione che potrebbe puntare a fare risultato quasi con ogni suo elemento, ma sono tre gli uomini da seguire con maggiore attenzione: l'olandese Niki Terpstra domenica scorsa ha messo in mostra una condizione fisica stratosferica e sul passo ha pochi rivali, Philippe Gilbert ha disputato una sola Roubaix in carriera ma ha la classe per mirare in alto e poi c'è Zdenek Stybar che potrebbe essere meno controllato dai rivali pur essendo già stato due volte secondo nel mitico velodromo.
Altra squadra dal blocco estremamente solido è il Team Sky anche se tra Geraint Thomas, Dylan Van Baarle, Ian Stannard ed il nostro Gianni Moscon manca forse l'uomo davvero in grado di puntare alla vittoria: attenzione comunque all'italiano che nonostante sia sembrato un po' in sofferenza le scorse settimane sui muri fiamminghi ha le qualità di fare davvero benissimo dopo il grande quinto posto dell'anno scorso. In queste corse bisogna ovviamente tenere in considerazione la sempre pericolosissima pattuglia belga: Greg Van Avermaet (BMC) è il campione uscente e cerca riscatto in una primavera senza vittorie, Sep Vanmarcke (EF) sta molto bene e può essere il favorito se non sarà bersagliato come al solito dalla sfortuna, Wout Van Aert (Veranda's Willems) è la stellina al debutto che non si sa fin dove possa spingersi, Oliver Naesen (AG2R) è un po' acciaccato ma ci sarà, e poi ancora citiamo Jasper Stuyven (Trek) e Jens Keukeleire (Lotto Soudal).
Un discorso a parte va fatto per Peter Sagan (Bora): da lui ci aspetta sempre tantissimo e la sola vittoria alla Gent-Wevelgem non è bastata a scrollarsi di dosso un po' di critiche sul rendimento in corsa ed sull'atteggiamento tattico; a livello di risultati, la Roubaix è la classica che più è risultata ostica in passato al tre volte campione del mondo (anche sfortunato in alcuni casi), sarà così anche stavolta? Tra gli altri possibili protagonisti segnaliamo anche Alexander Kristoff (UAE), Arnaud Démare (FDJ), Mathew Hayman e Matteo Trentin (Mitchelton), Christophe Laporte (Cofidis), Sylvain Chavanel e Adrien Petit (Direct Energie), Edvald Boasson Hagen (Dimension Data), Sebastian Langeveld (EF) e ovviamente il giovane talento danese Mads Pedersen (Trek) che al Fiandre ha stupito tutto per grinta e tenacia e che ora vuole provare a confermarsi.[/restab]
[restab title="La corsa"]Compiègne - Roubaix (257 km)
Partenza: Compiègne ore 11
Arrivo: Roubaix ore 16.55 circa
Pavè
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[restab title="Albo d'oro"][table id=509 responsive=scroll /][/restab]
[restab title="La corsa in tv"]La corsa verrà trasmessa in diretta su RaiSport, Rai3 e Eurosport 1. Gli orari ed i canali di trasmissione sono rintracciabili nella guida tv di Cicloweb[/restab]
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